Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Salad Days Magazine | December 20, 2024

Scroll to top

Top

No Comments

MAD SIN ‘UNBREAKABLE’

MAD SIN ‘UNBREAKABLE’
Salad Days

Review Overview

6
6
6

Rating

MAD SIN
‘Unbrekable’-CD
(Century Media)
6/10


Andando ad utilizzare il dizionario dei sinonimi, è abbastanza evidente che il titolo di questo album porti a quella manciata di parole che poi hanno tutte il medesimo significato: indistruttibile, infrangibile, irrompibile… ben prima di quest’epoca funestata dall’avvento di virus letali, e da tutte le limitazioni, letali anch’esse, che hanno di base ammazzato la musica live e tutti i suoi derivati, i Mad Sin come entità esistente erano già stati messi a durissima prova! Cambi di formazione, chitarristi solisti che tentano la carta della carriera individuale passando al tavolo verde di The Voice Of Germany (una sorta di X Factor alla “arrivano i tedeschi”), deliri di onnipotenza del leader Maximo che si sprecano in anni di silenzio e rehab vocale, ed un pubblico quello psychobilly, tanto vero e verace da non perdonare certe “scappatelle”; a Milano nel 2013 giunti alla venue decisero comunque di non suonare per scazzi col management, col pubblico già stipato in sala col ticket in mano. Ne seguì una mezza rivolta popolare. Insomma ‘The Dirt Of Mad Sin” risulterebbe un bel biopic per outsiders berlinesi che non li farebbe sfigurare di fianco ai tanto osannati Kings del Sunset Boulevard. Basterebbe per porre chiunque davanti ad un bivio da film horror; lasciar perdere o andare ad ascoltarlo per capirne di più di questa pazza storia? Noi di Salad Days Mag siamo da sempre per le seconde chance, per cui… È rassicurante notare come il sound marcato dei Mad Sin, quel punkabilly caciarone e distorto ad alto tasso di B.P.M. sia rimasto immutato negli ultimi 25 anni almeno. Le melodie e i gonfi arpeggi di chitarra acustica, che hanno contraddistinto molte ballatone sing a long, rimangono tutt’ora tra gli ingredienti preferiti, ergo parafrasando il parafrasabile: “fino a qui tutto bene!” Se riuscirete a non farvi distrarre da questo lunghissimo preambolo macchiavelliano, avrete comunque in mano un fottuto album dei Mad Sin, fatto di canzoni quadrate e per lo più godibili, talvolta troppo ammiccanti verso riff straycatsiani (vedi il singolone ‘Moon Over Berlin’) a volte innovando Hank Williams in salsa kraut – ‘Alles Ist Schlecht’ – I ragazzacci sono tornati, fino a prova contraria – Are You Ready?
(Mat The Cat)

Submit a Comment