Lizzy Farrall ‘Bruise’
Review Overview
7
7LIZZY FARRALL
‘Bruise’–LP
(Pure Noise)
7/10
Anche per la reginetta di casa Pure Noise Lizzy Farrall è arrivato il momento della prova del nove, dopo l’anticipo giocato con i promettenti EP ‘All I Said Was Never Heard’ e ‘Barbados’, differenti per d’esecuzione ma adatti ad esprimere un’ampia versatilità di stile. L’inglesina di Chester si mette in gioco ora con ‘Bruise’, un album estremamente pop con influenze grunge e synth anni’80, con testi che già il titolo dell’album (tradotto: livido) e conseguentemente il colore della copertina possono anticiparci. Si tratta infatti di un caleidoscopio di emozioni che bene o male sono state sperimentate dalla maggior parte delle persone ed è il carattere universale (non generico, mi raccomando) di questi testi il punto di forza di ‘Bruise’, che Lizzy Farrall riesce a trasmetterci: ‘Yellow Paint’ si apre con una “I’m torn between wanting to be on my own | and not liking the feeling of feeling alone”, o più drammaticamente con “Their words cut throat | made me wish I didn’t exist” di ‘Knocked For Six’, passando alla “leggerezza” di ‘Knight Rider’ che tratta di una relazione passata. In un ventaglio di pensieri personali ed esperienze, la Farrall dimostra di sapersi destreggiare in un modo più che convincente.
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi, @fabrizio1919)
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