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Salad Days Magazine | December 22, 2024

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Limp Bizkit @ Summer Arena, Assago (Mi) – recap

Limp Bizkit @ Summer Arena, Assago (Mi) – recap
Salad Days

Un apprezzato ritorno in Italia per uno dei gruppi che dagli anni’90 cavalca il nu­metal ed il rap­core, ed ancora può vantare un seguito di qualche migliaio di persone che si sono radunate al PostePay Fest, nei pressi del parcheggio retrostante al forum di Assago, per il loro reunion tour.

La location è la stessa del tanto citato Sonisphere ma l’atmosfera, la logistica e la vivibilità sono assai diverse, forse grazie anche al diverso numero di presenti. Arriviamo al termine dello show di Mark Tremonti, chitarrista di gruppi come Creed ed Alter Bridge, in giro col suo progetto solista per la presentazione del suo secondo album. Dopo averlo visto assieme alla band al merch boot per foto ed incontro coi fan presenti, prendiamo posizione non troppo lontani dal palco, giusto in tempo per assistere alla salita di John Otto dietro la batteria, Sam Rivers e il suo il classico basso con capotasti illuminati a led, Wes Borland con uno dei suoi soliti eccentrici outfit: impermeabile con stampa all over, borsalino, stivali da cowboy e face painting. Manca Dj Lethal, sostituito da Franko Carino dietro i turntables. L’ingresso di Fred Durst è anticipato da un boato, ma il frontman non si scompone più di tanto e con molta calma raggiunge il centro del palco: dopo qualche convenevole, due parole, iniziano con ‘Rollin”, il pubblico apprezza e inizia a saltare seguendo il ritmo. Suonano una serie di famosi estratti da tutti i loro dischi, come ‘Nookie’ e ‘Break Stuff’ passando per ‘My Generation’ e ‘My Way’ arrivando a ‘Gold Cobra’ e chiudendo con ‘Take A Look Around’. Uno show improntato sul divertimento, del pubblico ma soprattutto della band: perché infatti si nota che i 5 improvvisano, si prendono i loro tempi, parlano col pubblico, tra un pezzo e l’altro non smettono di suonare ma Wes continua ad improvvisare riffs famosi che sfociano in intere cover: ed è così che per qualche manciata di secondi si sentono Metallica, Led Zeppelin, Guns’n'Roses, Van Halen, Tool. E poi anche cover complete come ‘Killing In The Name’ dei RATM e ‘Faith’ di George Michael. Durante la serata tra il pubblico si son visti parecchi flexfit caps con visiera sulla nuca abbinati a baggy shorts ed adidas Gazelle come se ci fossimo fermati nel2001, un’atmosfera giusta per portare nel mood che ha fatto fare, a noi come a molti dei presenti, un grande tuffo nel passato.

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(Txt by Marco Mantegazza: Pics by Arianna Carotta x Salad Days Mag)

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