King Bravado ‘King Bravado’
Review Overview
7.5
7.5KING BRAVADO
‘King Bravado’-CD
(Kornalcielo Records)
7.5/10
Così si fa. Uno, due, tre, go! Chitarre, basso e batteria. Poi la voce. È così che si vede se uno sa rockare, se uno c’ha le palle. E i King Bravado dimostrano di averle, le palle, a giudicare da questo debutto sanguigno e aitante. Il quintetto di Trieste sfoggia dieci tracce di stoner polveroso e sconquassante, così come dev’essere, in grado di travolgere chiunque abbia un po’ di ritmo nelle vene. Potente miscuglio di rock’n’roll, southern e blues pastoso e tonante, il sound della giovane band nostrana (nascono nel 2009) è l’ideale per coloro i quali sentono molto la mancanza di etichette tipo la Man’s Ruin (pace all’anima sua!). ‘King Size’ è il primo macigno, tutto chitarra e ritmica pietrosa, ‘Drags You In’ una litania desertica con cori strascicati che sembrano scritti dal compianto Layne Staley, ‘Ask Your Mind’ è un rallenty doom che manco i Cathedral più sabbathiani, ‘Doomsday’ una lunga invocazione psych, acida e settantiana. Sarà che sbrocco per queste sonorità, sarà che mi mancano i bei tempi dei Kyuss, ma questa uscita mi pare agli stessi livelli di Orange Goblin, Nebula, Karma To Burn e tutta quella gente lì. Qui ci sono grandi potenzialità, aspettiamo il secondo album per le conferme.
(Flavio Ignelzi)
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