KAY YOUNG ‘THIS HERE FEELS GOOD’
Review Overview
7
7KAY YOUNG
‘This Here Feels Good’-EP
(PIAS)
7/10
Ascolto ‘This Here Feels Good’ e mi viene in mente ‘Looking For Eric’ del buon Ken Loach. Ve lo ricordate? Un film fantastico, in cui Cantona faceva l’amico immaginario/genio della lampada di un padre della working class di Manchester, ovviamente fan dello United e di uno dei suoi più grandi giocatori. Mille problemi dalla “prima” famiglia, dal lavoro, dalla seconda famiglia (vedetelo, invece di pensare “cosa?”). Qui non è Tarantino: non piomba Mr. Wolf a risolvere le cose. Qui è Loach, ed in un qualche suburb di Manchester, a sistemare il tutto, prima arriva il fantasma di Cantona, poi ci pensano gli hooligans del suo pub, i suoi amici. Leggevo che il concept è stato proprio di Cantona, che ha proposto la bozza a Ken Loach. Rewind, domanda: una cosa del genere potrebbe succedere in Italia? Qualcuno potrebbe pensare a Lucarelli, il nome che spendiamo sempre in queste situazioni tipo: “uno di noi”. Ma Lucarelli giocava nel Livorno, non nel Manchester United. Per capirci, è come se qualcuno forte, un capitano di Milan/Inter/Juve andasse da Moretti (forse Loach mi sembra ancora più “difficile” di Moretti), e gli proponesse una sceneggiatura per il prossimo film. Penso ai vari tatuati di oggi: maddai… sveglia! Penso a quelli di ieri, e forse solo Baggio sarebbe all’altezza di Cantona nella stessa parte. Ma Baggio non mi sembra tipo da canne (vedete ‘sto film, e capirete). Quindi niente: impossibile! Dove voglio arrivare? Non lo avete ancora capito?
Sembra che Jay Z abbia voluto Kay Young alla Roc Nation dopo aver sentito i suoi demo. Devo ripetermi? Jay Z, uno che fattura “1.4 billion”, ha ascoltato i demo di una ragazzina inglese che (oggi) ha meno followers del mio amico cathc666 (questo è diventato il mio metro di popolarità, lo avrete capito), gli sono piaciuti, e BUM, contratto e firma. Come ‘Looking For Eric’, una storia troppo figa per essere vera. E quando dico “figo”, penso allo spessore delle parti in causa. Per intenderci: figa è Kay Young, non c’è dubbio; ma figo è Jay Z a guardarsi attorno. Anzi, a guardare IN BASSO, fuori dal suo bel giardino, alla ricerca di stimoli e di buone idee. Rewind, domanda: una cosa del genere potrebbe succedere in Italia? Penso ai vari tatuati di oggi e di ieri: maddai, sveglia! Visto che di rap “moderno” stiamo parlando, qualcuno ben informato potrebbe suggerire la collaborazione tra – vediamo un po’ – gli RGB Prisma e MaRie. BOMBA, ma gli RGB Prisma non fatturano 1,4 Billion: sono tanta roba, ma di underground si parla. Jay Z e Kay Young è come se Sfera lavorasse con Rosita Brucoli: non penso proprio.
UNO. I tatuati (mainstream) di oggi frequentano l’underground solo per darsi, every now and then, quella credibilità da strada che neanche mio figlio ci crede. I tatuati di ieri frequentano i bassifondi solo per cercare la velina di turno, quella da mettere nel video coi soldi (e mi fermo qui).
DUE. I rapporti tra artisti, tra alto e basso, sono gestiti da manager, uffici stampa, markettari. Questa è gente che non capisce un riferimento uno di quanto ho scritto fino ad ora.
TRE. I miei colleghi giornalisti. Spendo poche e brutte parole per noi, visto che il grosso scrive per gli amici, per gli amici degli amici, per un rinfresco qua… per due birre là. Insomma. Siamo tutti degli stronzi. Non c’è visione. Non c’è curiosità. Non c’è cultura. Non ci sono idee. Non c’è sistema.
P.S.
Dimenticavo. ‘This Here Feels Good’ è un gran disco, poche palle, e si prende un 7 solo perché sono 5 pezzi.
(franz1972)
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