John Galt ‘Served Hot’
Review Overview
7
7JOHN GÄLT
‘Served Hot’-CD
(Street Symphonies/Andromeda Dischi)
7/10
Non direi che lo street/sleazy sia tornato di moda, come ha scritto qualcuno da qualche parte. Direi piuttosto che il genere si è assestato su quella fascia di appassionati che è in grado di garantire buone vendite e un continuo ricambio di gruppi e dischi, con le vecchie glorie a sorreggere e a far girare qualche quattrino. I John Gält sono quattro giovani in arrivo dall’Ucraina e si presentano come i tipici paladini del genere, con un occhio che guarda al passato (americano) e un altro che fissa il presente (scandinavo). I Mötley Crüe che incontrano i Crashdïet, con un pizzico di Motörhead, e la descrizione è servita, con i segni diacritici sulle vocali a sugellare la comunanza di obiettivi. Da una parte ci sono i pezzi rock’n’roll più corrotti e cialtroni, come ‘Riot Radio’, ‘Undeniable’ o ‘White Widow’ (quest’ultima con un riff scippato ad Angus Young); dall’altra parte ci sono quelli tirati e punkettoni come ‘(One More) Punk Rock Anthem’ (ma va?) o ‘Bad Brotherhood’, con la depravata ‘LZ Is Hot’ a sculettare nel mezzo. I John Gält non sono delle divinità, ma fanno il loro mestiere con dedizione e onestà, come si evince da un album che pare tutt’altro che costruito a tavolino. Onore a loro.
(Flavio Ignelzi)
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Cheerz,
Ostap (vox/guitar @ John Gält)
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