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Salad Days Magazine | November 8, 2024

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JETTASANGU FEST VOL. 11 @ PALESTRA LUPO, CATANIA – RECAP

JETTASANGU FEST VOL. 11 @ PALESTRA LUPO, CATANIA – RECAP
Salad Days

Non è stata una serata per puristi, ma tutti ne hanno goduto. Partiamo dalla fine, si sono già esibiti quattro gruppi, sono passati già parecchi minuti dopo le 1:00 e a salire sul palco, per chiudere la serata, sono gli Infall.

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La band torinese, innesca fin da subito delle soluzioni frenetiche e convulse e il loro set corre rapido e taglia come il vento polare. Di fatto ci ritroviamo davanti ad una delle migliori band di musica estrema italiana. Il nuovo album ‘Far’ è come se avesse fatto fare un ulteriore (im)possibile passo in avanti verso un caos primordiale, ma dai connotati paradossalmente futuristici. Una macchina divina in azione.

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Prima di loro i fiorentini Hate & Merda altra band super attesa, alla loro prima venuta in terra sicula. Live set impressionante, collassi ritmici si alternano ad accelerazioni zombie, parole come un’apocalisse imminente. Nessuna speranza. Ho visto qualcuno con le lacrime agli occhi attanagliato dalla paura! Ottundere, devastare, distruggere è il nuovo credo.

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Tre quarti d’ora prima gli Across The Swarm da Bologna hanno fatto smuovere le chiome, le gambe e le braccia dei presenti, un furibondo set death metal che ha coinvolto completamente il pubblico che in più di un’occasione è incappato in lotte barbare come se dovesse conquistare un territorio nemico! L’ottima presenza scenica completa un live da incorniciare e ricordare.

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Da Roma prima ancora sul palco ci sono stati gli Scheletro, con una miscela originale di crust-punk meets metal marcio incalzati da testi assurdamente attuali e sputati come sentenze. Questo degli Scheletro è il classico scherzo della natura che ti inchioda davanti alla cruda realtà dei fatti. Bella scoperta.

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Infine gli eroi locali, i Consumer che hanno aperto in modo brutale e violento le danze della serata: musica fangosa, accresciuta da una voce dall’oltre tomba e da un drumming infernale che hanno risvegliato gli animi dalla routine quotidiana. Micidiali. Due cose che completano la serata: la prima, l’intervento a metà serata di una militante della Palestra LUPo, che scuote i presenti sull’imminente prossimo sgombero in quanto c’è un progetto dell’ennesimo parcheggio di auto, quando invece è l’ennesima dimostrazione che esiste una cultura emarginata che non viene considerata, anzi calpestata. L’altra cosa, invece, è lo sbattersi delle organizzazioni: quella di stasera Tifone Crew in cinque anni di attività ha fatto i salti mortali per tenere viva la musica (underground, estrema, DIY), l’interesse e la curiosità in una città come Catania (Satania) e la Sicilia in generale! Ancora vivi, malgrado tutto.

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(Txt & Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

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