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Salad Days Magazine | November 5, 2024

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Jeremy Ivey ‘Waiting Out The Storm’

Jeremy Ivey ‘Waiting Out The Storm’
Salad Days

Review Overview

7
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Rating

JEREMY IVEY
‘Waiting Out The Storm’-LP
(ANTI-)
7/10


Non definirei bellissima la copertina di questo disco ma ha un pregio, mi ricorda una serie di fotografie di Kyle Thompson e tanto è bastato perché il secondo lavoro di Jeremy Ivey per Anti- entrasse nella rotazione odierna. E con lui sono arrivati un po’ di Dylan e un po’ di Neil Young, armonica, pianoforte e organo, rock’n’roll di stampo sixties, country e americana. Non so se fosse nei piani di Jeremy Ivey, che scrive e registra niente meno che a Nashville, ma alcuni suoi pezzi si avvicinano molto alla tradizione paisley underground dei Dream Syndicate (anche loro accasati su Anti- da qualche anno) ed è dove lo preferisco. Se l’inizio di ‘How It Has To Be’, che recita “Neil Armstrong is walking with Mary Edwards, talking about the love they found on Tinder” lascia intravedere un approccio visionario ai testi, basta proseguire di qualche parola per capire che Ivey è ben radicato nella realtà scrivendo “On the day that you’re born, you become someone’s enemy”. Lo dimostra più e più volte, ad esempio in ‘Tomorrow People’ dove le sue ultime domande sono “Hey tomorrow peoplе, sorry about the earth. Have you found a cure for death? Have you found a pill that works?” ma il trionfo arriva con il sesto pezzo, dove un titolo già esemplare come ‘Things Could Get Much Worse’ viene amplificato dal coro gospel del suo ritornello. Fatevi prestare un pick up del ‘67, trovate della campagna e questo diventa disco dell’anno.
(Marco Capelli)

0-10

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