7 Janvier 2015 – Je suis Charlie
Ore 11:30 circa di questa mattina, Parigi: due, forse tre uomini armati entrano nella sede della storica rivista francese Charlie Hebdo.
La polizia conferma la morte di dodici persone, i feriti sono diversi, almeno quattro in gravissime condizioni. Charlie Hebdo fondato nel 1969, è un settimanale satirico irriverente di stampo libertario, principalmente libertario e di trazione repubblicana. La sua azione critica è sempre stata rivolta alla difesa delle libertà individuali, civili, quindi la libertà d’espressione e di parola che oggi sono state violate e che al di là dell’accaduto stanno continuando ad essere violate tra le tante parole di ipocrisia e di falso supporto, assolutamente ovvio, espresso da buona parte dei politici e personaggi dei piani alti, che strumentalizzeranno l’accaduto pur essendo stati fino ad oggi oltremodo lontani dal modello satirico e politico della rivista. Già nel 2011 la sede del settimanale era stata colpita e distrutta da una bomba molotov, oggi nell’XI Arrondissement in rue Nicolas-Appert, la zona orientale della capitale francese, nelle vicinanze di piazza della Repubblica e della Bastiglia hanno perso la vita figure di spessore come il celebre vignettista George Wolinski e Charb (Stéphane Charbonnier) direttore dal 2009. Wolinski divenuto famoso già durante il turbolento ’68 per la sua lotta al cinismo quotidiano e la scarsa attenzione alle situazioni sociali provenienti “dal basso” esprimeva tutta la sua mentalità attraverso le vignette da lui prodotte, impressa nelle menti dei molti resterà “Paulette” protagonista di rocambolesche avventure in cui incorre nel tentativo di disfarsi del suo immenso patrimonio di cui prova disgusto, essendo comunista convinta e dichiarata. Rabbia, frustrazione e sgomento si provano non solo per il numero di morti che oggi hanno gonfiato il numero di coloro che hanno pagato con la propria vita la propria libertà di espressione ma si provano anche per il modo in cui le bocche dei molti si riempiranno chiacchierando su queste stesse morti, armando e costruendo nuove “crociate” contro il terrorismo, l’Islam, l’ideologia e la visione del mondo medio-orientale. Come nel più classico “Gioco Dell’Oca” si ricomincerà lanciando i dadi ed avanzando casella dopo casella secondo una chiara strategia del terrore, con paura di un nuovo attentato, con la paura del terrorista della porta accanto durerà un po’, poi tutto tornerà come prima.
“Il nostro livello di allerta è elevatissimo” ha twittato il nostro Ministro dell’Interno Angelino Alfano…nel mentre i giornalisti, gli scrittori, i fumettisti, gli stagisti a Parigi sono tutti in piazza senza paura e con penne alla mano alzate verso il cielo. “La guerra porta sempre guerra” dicono, ovvio no? Oggi dovremmo tutti essere Charlie Hebdo.
(Turi Messineo x Salad Days Mag)
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