Jaguero interview
Inizialmente oggetto misterioso del panorama underground nazionale, i vicentini Jaguero, con gente di Regarde, Slander e Blankets, salgono alla ribalta con l’uscita del loro primo ep ‘Worst Weekend Ever’. Abbiamo scambiato un due chiacchiere con i quattro.
SD: Ciao ragazzi benvenuti su Salad Days Magazine, come state?
J: Ciao caro, tutto bene!
SD: Siete un gruppo nuovo sulla piazza anche se composto da volti noti nella scena underground italiana, per quanto abbiate tentato la carta del mistero fino a quando è riuscita. Ci parlate un pò del gruppo e pure del nome che avete scelto?
J: Jaguero è in primis un gruppo di amici. Inizialmente Andrea C. e Andrea C.S. hanno cominciato a scrivere qualche canzone per noia e senza una direzione specifica, ma qualche tempo dopo Matteo e Guido sono subentrati, completando la formazione e impostando il mood del progetto Jaguero: la presa bene. Il nome poi deriva da un vaneggio sul giocatore di calcio Aguero durante una festa, in cui ci siamo immaginati un wrestler mascherato tipo Rey Mysterio ma più sfigato e tormentato, chiamato appunto Jaguero.
SD: Personalmente vi conosco da un botto di anni e seppure avete iniziato con l’hardcore ora, pur mantenendone l’attitudine avete virato su lidi più melodici, come se questo progetto fosse uno spin off di quanto fatto con Regarde e Blankets. Come avete deciso di imbarcarvi in questa nuova avventura?
J: Il progetto Jaguero rappresenta un parallelismo rispetto alle nostre band, attuali e passate: nello specifico, Jaguero è solo un modo diverso di esprimerci, senza una particolare attenzione a genere o sonorità presente negli altri progetti. E’ un ensamble “alla mano” con cui vogliamo solo divertirci senza troppe pretese, quindi non c’è nulla di più o di meno rispetto alle nostre altre band, ma solo un “metodo” diverso per raggiungere lo stesso obiettivo. Per quanto poi Jaguero abbia un’importante parte melodica, non escludiamo che le prossime uscite possano dare spazio al nostro lato più aggressivo, chi lo sa!
SD: Parliamo un pò; di influenze. C’è sicuramente un vibe weezeriano anche se penso che ci siano di mezzo anche gruppi più recenti che vi hanno ispirato durante la composizione di questo ep.
J: Come gruppi cardine concordiamo tutti su Culture Abuse, Angel Du$t e Drug Church, però ovviamente l’ascolto personale di ciascuno di noi ha avuto il suo peso: Andrea C.S. è in fissa con The Weeknd e Battles, mentre Guido con il filone Julien Baker e Lucy Dacus; per quanto riguarda Andrea C. invece sicuramente Yellow Days e Hiatus Kaiyote, mentre per Matteo andiamo di Fiddlehead e Pkew Pkew Pkew. Poi è interessante il fatto che all’interno di ‘Worst Weekend Ever’ si posso trovare un sacco di sonorità “non volute” direttamente, come appunto Weezer o anche primi Foo Fighters!
SD: Epidemic Records ha curato l’uscita digitale di questo EP. Visto l’hype crescente state pensando anche ad una release in formato fisico?
J: La voglia di stampare ‘Worst Weekend Ever’ in vinile c’è ed è anche tanta (anche perchè siamo molto appassionati del formato in sè), però purtroppo gli impianti sono quasi tutti occupati dalle major e di conseguenza i tempi di attesa sono eterni. Altri formati sono o stanno diventando obsoleti, quindi siamo in una sorta di limbo decisionale ora come ora. Non escludiamo però una stampa postuma appena ce ne sarà modo, ma purtroppo per ora non c’è nulla di certo all’orizzonte.
SD: Avete da poco fatto anche il vostro esordio live, come è andata? Quali sono i vostri piani futuri?
J: Il primo live è stato veramente intenso: c’era un sacco di voglia di suonare e di divertirsi, ma ovviamente la classica tensione da primo concerto non mancava. Ci siamo presi un sacco bene quando abbiam visto molta gente cantare con noi già dal primo pezzo, ed è stato bellissimo. I piani per il futuro prevedono live e una nuova uscita attualmente in fase di composizione, sperando di portare ‘Worst Weekend Ever’ ovunque sia possibile!
SD: Domanda golosa golosa. Cosa state ascoltando in sto periodo e vorreste consigliare ai nostri lettori?
J: In questo periodo raccomandiamo le ultime ultime uscite di Phantom Bay, Ratboys, WAAX e I Feel Fine, evitiamo di citare poi i vari gruppi storici che ascoltiamo quasi costantemente!
SD: Grazie ancora per questa intervista! Volete aggiungere qualcosa?
J: Grazie a te Michael e Salad Days Mag per lo spazio, e grazie in anticipo a chiunque vorrà supportarci con un ascolto o passando ad uno dei prossimi live a fare due chiacchere. Ci vediamo presto!
(Txt Michael Simeon x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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