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Salad Days Magazine | November 24, 2024

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Istvan ‘S/t’

Istvan ‘S/t’
Salad Days

Review Overview

9
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Rating

ISTVAN
‘S/t’-LP/Digital
(Bronson Recordings)
9/10


Quello che sono stati in grado di sfornare in questo vinile, dimostra la caratura di un gruppo come gli Istvan. Il giovanissimo terzetto di Forlì, ci introduce in un lungo viaggio lisergico a base di psichedelia raffinata ed elettrizzante. Una cavalcata fatta di melodia, scariche elettriche, fulminanti assoli, si dipana in spazi sconfinati in cui l’unico limite è la fantasia. Lasciatevi prendere per mano in un viaggio che frantuma tutte le barriere spazio temporali, per immergervi in un universo parallelo, totalmente distaccato da tutto ciò che la comune realtà vi fa vivere ogni giorno. Un suono caldo, avvolgente, vi rapirà totalmente, mentre nuove dimensioni si faranno strada nella vostra mente, facendovi provare sensazioni nuove e fresche. Sì, perchè gli Istvan suonano prima di tutto in questo modo, anche se il loro suono affonda nei seventies. La magia che traspare da questi solchi è pura poesia, un perfetto connubio tra dolcezza e virulenza. La voce che raramente fa capolino in queste tracce è usata come contorno, come se fosse un eco lontano, mentre chi la fa veramente da padrone sono gli strumenti, suonati in maniera virtuosa e con quel piglio che sta a mezza via tra una torrida jam session nel deserto e il richiamo delle montagne. E’ proprio questa la forza della band: l’aver saputo tradurre in musica l’incontro tra rocce arse dal sole e caldo infernale con la freddezza di una foresta sferzata da un gelido vento, in un binomio che trascende ogni tipo di catalogazione. La chitarra fraseggia in modo delicato, pennellando l’armonia leggiadra di un tramonto nel deserto, per poi sprigionare una forza improvvisa, come una bufera di neve che ti coglie all’improvviso. Il drumming è possente e monolitico, sferza i pezzi in maniera furibonda, conferendo un tono mistico a questo lavoro, come lo sciamano che scandisce un rituale antico. Il basso è il collante che tiene insieme il tutto e allo stesso tempo ingloba le sonorità degli Istvan, come un antico tempio inglobava le preghiere e i simboli messianici di antiche popolazioni ormai scomparse e di cui la propria eredità si è persa nel vento. Su tutto troneggia la figura del fisico e religioso Silesio, figura misteriosa e affascinante. Il tutto corredato da una grafica essenziale ma molto curata, in cui la copertina ad opera di Sabbione (batterista) è il portale attaverso il quale accedere. Il primo sigillo del cerchio magico è stato rotto.
(Marco Pasini)

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