Inter Arma ‘Garbers Days Revisited’
Review Overview
7
7INTER ARMA
‘Garbers Days Revisited’
(Relapse)
7/10
Personalmente ho sempre adorato gli album di sole cover, uno dei mezzi per poter capire da che basi parte e si sviluppa il sound di una band. ‘Garage Days’ dei Metallica per esempio e’ uno dei miei dischi preferiti, grezzo e rozzo come solo loro si potevan permettere di fare. Ora, nel 2020, e’ il turno degli Inter Arma, band sludge/doom dalla Virginia, che il sottoscritto apprezza molto, soprattutto da quando hanno aggiunto una componente death al loro magma sonico. Questo ‘Garbers Days Revisited’ presenta 8 brani, e prende il nome dalla loro sala prove, e’ stato registrato tra una pausa e l’altra dei tour a supporto dell’ultima fatica in studio, ovvero ‘Sulpuhr English’. Il range delle band trattate è davvero vario, includendo Ministry, Nine Inch Nail, Cro Mags, Husker Du, Tom Petty And The Heartbreakers, Prince, Venom e Neil Young. Tutte quante rilette in chiave molto personale, come per esempio ‘The Girl Who Lives On Heaven Hill’ degli Husker Du, che diventa un pezzo black metal acido e malefico. Sono pero’ gli ultimi due brani i meglio riusciti. Sto parlando del capolavoro a nome ‘Runnin Down A Dream’ di Tom Petty And The Heartbreakers, che qui diventa lisergica ed ipnotica, con la calda voce di Mike Paparo che troneggia su un tappeto sonoro dal retrogusto stradaiolo. La conclusiva ‘Purple Rain’ dell’immortale Prince viene dilatata rispetto alla versione del singolo da radio, quasi raggiungendo la lunghezza del pezzo originale. Anche qui la voce di Paparo e’ davvero ispirata, mentre il resto della band suona in maniera sognante. Un lavoro molto interessante, che come anticipavo piu’ sopra ci aiuta a comprendere meglio quali sono i brani piu’ importanti per i singolo membri degli Inter Arma, con un occhio di riguardo per gli ultimi due in scaletta, che da soli valgono l’acquisto di questo platter…
(Marco Pasini)
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