IMPOSTER ‘OBLIVION OPENS’
Review Overview
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8IMPOSTER
‘Oblivion Opens’-LP
(Quality Control)
8/10
Secondo una teoria, che qualcuno ha messo in atto dagli anni’90 in poi, il metal (il death metal in particolare) e l’hardcore possono convivere nella stessa casa anzi, di più, copulare sfrenatamente e dal loro atto d’amore far uscire dei “bei pargoli”: Trapped Under Ice, Terror, Code Orange, Integrity, Earth Crisis e via dicendo. E’ stata una strada tortuosa, che molte volte ha prodotto aborti innominabili ma, per via della fondata teoria di cui sopra, questo tipo di connubio è giunto fino ai giorni nostri presentandosi come la migliore unione che questi due generi potessero creare e perdurare nel tempo futuro (vedi Undying, Magnitude, Dying Fetus). Di questa categoria fanno parte anche gli Imposter, qui in oggetto. Il loro è un hardcore metal ormai rodato, consolidato come i cinesi di 4° generazione in Italia. Brutali come i Ringworm, sinistri come gli Integrity, infernali come i Bathory, gli Imposter, con questo nuovo album dal titolo di ‘Oblivion Opens’, hanno trovato la giusta ispirazione maturando un suono schiacciante dalle atmosfere rovinose e piene di angoscia. Se da un lato i classici brani pieni di blast-beat risultano come un muro sul quale i nostri ci fanno sbattere volentieri la testa, dall’altro, in brani strumentali come ‘Barbaric Apparitions Of War’, ci mostrano tutta la loro perizia nel dimostrare di saper fondere melodia e desolazione, rendendo il tutto agghiacciante. Di contro, subito dopo un classico riffage in stile NYHC viene iniettato in ‘Grave Mistake’, rendendo il brano un classico del genere. Ovviamente, in tutte le undici tracce presenti in ‘Oblivion Opens’ trapelano palesamente temi quali depressione, terrore esistenziale, dipendenze e suicidio, estratti direttamente dalle personali esperienze del cantante Rory O’Neil, il quale ha affermato: ‘Oblivion Opens’ nasce dalla perdita di presa sulla mortalità: è originariamente terrificante, ma la vita sulla terra può essere molto più disgustosa.” Insomma, roba tosta da ascoltare con la giusta tranquillità (…). La copertina di ‘Oblivion Opens’ è stata disegnata sempre dal nostro Rory O’Neil e rappresenta questa sua visione di terrore. Inquietante.
(Giuseppe Picciotto)
‘Oblivion Opens’ Tracklist:
Kings Uncrowned
Tomb Chamber
Torment
Infernal Reign
Oblivion Opens (The First Attempt)
Eulogy Of Delusion
The Cell Bound
Funeral March
Barbaric Apparitions Of War (Interlude)
Grave Mistake
Only The Few Remain
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