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Salad Days Magazine | December 22, 2024

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Herder ‘Gods’

Herder ‘Gods’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

HERDER
‘Gods’LP/CD
(Reflections Records)
7.5/10


Avevo lasciato l’etichetta olandese Reflections Records come uno dei baluardi dell’impegno in campo animalista e straight edge, con decine di ottime uscite come Good Clean Fun, la compilation di tributo ai 7 Seconds ed altre chicche che conservo gelosamente nella mia collezione di dischi. Poi un giorno, spinto dalla curiosità, decido di verificare se l’etichetta esiste ancora (visto che era sparita dal mio radar hardcore da un pochetto) e con mio immenso stupore vedo che si è tramutata in un’etichetta dedita a suoni molto estremi, dal death, al grind passando per lo sludge doom. Sì, sapevo che negli ultimi anni era nata una sottoetichetta dedita ai succitati generi, ma ero fermamente convinto che il suono punk hardcore fosse vivo e vegeto in seno alla label del paese dei tulipani e di Van Gogh. Evidentemente mi sbagliavo. Detto ciò, Gli Herder sono un gruppo olandese e suonano un potentissimo sludge influenzato dal punk, dall’hardcore, dal metal e dal punk. I nostri si muovono su territori molto cari a gruppi come Eyehategod, quindi preparatevi ad una serie di pezzi dalle frequenze molto basse, atmosfere torbide e paludose. Musicalmente i nostri ci sanno fare, confezionando pezzi molto incisivi, tra momenti rallentati e cavalcate hardcore (vedi il pezzo ‘Maelstrom’), rivendicando le loro origini. Le chitarre godono di una registrazione sporca, capace di creare uno scenario malsano, come un caldo giorno d’estate nel quale sudate anche se stati fermi, mentre venite divorate da grosse zanzare affamate del vostro caldo sangue. La voce è veleno puro sputato con rabbia e precisione. Basso e batteria creano un ambiente tenebroso e melmoso. Quello che traspare da questi pezzi è un suono avvolgente, ma non aspettavi di essere avvolti nella luce e nella freschezza: verrete piuttosto avvolti in una coperta sudicia di sporcizia, sangue e secrezioni varie, il cui tanfo vi abbraccerà come un alito putrescente di uno zombie che si appresta a divorarvi. Personalmente li trovo davvero validi. L’originalità non è di sicuro di casa, ma se siete appassionati di questo suono, ne trarrete profondo godimento sonoro.
(Marco Pasini)

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