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Salad Days Magazine | November 5, 2024

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Hank Von Hell ‘Dead’

Hank Von Hell ‘Dead’
Salad Days

Review Overview

7
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Rating

HANK VON HELL
‘Dead’-CD
(Columbia/Sony Music Entertainment Sweden)
7/10


A Hank Von Hell vogliamo bene, e non solo per i suoi trascorsi nei seminali Turbonegro dei quali è stato mirabile cantastorie in fenomenali album (‘Apocalypse Dudes’ dovrebbe essere materia d’esame per ogni rocker che si rispetti tanto per citare un solo disco della discografia dei TBNGR): l’attitudine del buon Hank ammalia e attrae chiunque abbia a cuore le sonorità rock, e la personalità eccentrica e a tratti buffonesca del norvegese ha sempre il suo perché. Detto questo, la prima prova solista di Hank, ‘Egomania’ del 2018, aveva deluso e anche molto, ecco perché mi ero approcciato a questo ‘Dead’ con più di un dubbio. Dopo una intro ad effetto, da citare la narrazione affidata all’attore Frankie Loyal (visto ad esempio nella serie Mayans MC, spin-off di Sons Of Anarchy), tocca alla baldanzosa titletrack portarci una ventata di gioiosa tamarraggine che solo Hank può regalarci con quell’incedere sguaiato e pacchiano che riesce a confezionare un divertente brano di “disco death-punk”. Anche la seguente ‘Danger Danger!’ si fa ascoltare con piacere, ricalcando il mood del brano precedente ed anticipando la più pacata e meditabonda ‘Blackened Eyes’. La produzione ricca e curata di Tom Dalgety (Ghost e Rammstein tra i pesi massimi “curati” da Tom) dona quel tocco pomposo ad un disco che regala qualche brivido d’altri tempi con le varie ‘Velvet Hell’ e ‘Forever Animal’, dove il vecchio spettro dei Turbonegro fa i conti con il presente mainstream di Hank. Da citare nel lotto il bel singolo ‘Crown’ con il guest di Guernica Mancini delle Thundermother e il bizzarro connubio con i due Sum 41 Cone McCaslin e Dave Baksh nella stranamente riuscita ‘Radio Shadow’. Tenendo ben in mente che i fasti (e la decadente morbosità e genialità) del passato non hanno molto a che spartire con ‘Dead’, ci troviamo di fronte ad un disco divertente e ben riuscito, deciso passo in avanti rispetto allo scialbo debut e cucito apposta per la personalità inafferrabile di Mister Hank Von Hell.
(Davide Perletti)

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