God’s Hate ‘Mass Murder’
Review Overview
8
8GOD’S HATE
‘Mass Murder’–CD
(Closed Casket Activities)
8/10
Diciamocelo, l’ambito hardcore è piuttosto refrattario alle avanguardie e alle contaminazioni, anche perché negli anni le più bieche mode si sono indebitamente impossessate del magico suffisso “core”, facendo asserragliare ancor più i detentori del vero spirito hc su posizioni intransigenti. Ne abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo assistito all’ascesa e alla repentina caduta del metalcore, divenuto una parola abusata che ora nessuno vuole neppure sentire, tantomeno accostata alla propria band. Lo schifo generato dai bimbiminkia in questione sta portando oggi ad una risposta conservatrice e machista, in cui si trovano a sguazzare anche i God’s Hate. Già il nome del gruppo mette le cose in chiaro, e come se non bastasse il loro primo full si intitola ‘Mass Murder’. Insomma, per essere cazzuti bisogna essere dei reietti o dei fighetti? Il loro stile mischia sì il metal con l’hardcore, ma giusto per prendere le distanze, essi stessi definiscono il proprio stile classic metallic hardcore, rivolgendosi fin da subito ad un certo tipo di pubblico. La retorica, oltre ad un look da operai, conta eccome, e impatta ancor prima della musica, che in questo caso lo fa con grande violenza. La band della South California ha pubblicato fino ad oggi due EP, ma adesso fa sul serio con queste nove bombe a mano che compongono l’intero album. Chitarre grezze e pesanti, che talvolta si raffinano in fraseggi o brevi assoli metal, una voce rugginosa e tanta ignoranza, ecco lo stile espresso dai God’s Hate, che ricorda quello dei Merauder e degli Hatebreed di ‘Satisfaction Is The Death Of Desire’. ‘Unsound Fury’, ‘Mass Murder’ e ‘Violent Procreation’ sono solo alcuni dei titoli forti di quest’album, che ribadisce come il metal hardcore non abbia bisogno di rinnovarsi, ma di spaccare ancora e ancora, come una musica soul per il lato oscuro della Forza.
(Francesco Banci)
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