Get This Right Records – special!
La Get This Right Records, label di stanza in Pennsylvania, ha nel suo roster hardcore/metal parecchie buone cose, che abbiamo pensato di propinarvi ed indicarvi. Gli album che trovate qui sotto li potete ascoltare qui http://getthisrightrecords.bandcamp.com/, enjoy!
EMPIRE OF RATS
‘No Peace’–7”
(Get This Right Records)
7.5/10
‘No Peace’ è la pura e semplice essenza dell’odio e della misantropia, c’è poco da dire. Testi aggressivi, antisociali, abbinati a linee di basso, riff veloci e crudi, cambiamenti di ritmo improvvisi. Questi sono gli Empire Of Rats di Columbus, Ohio, e l’EP ‘No Peace’ è il loro lavoro di debutto (c’è da precisarlo, uscito un annetto fa, e ora hanno anche già pubblicato un LP). Gli Empire Of Rats potrebbero essere inclusi nel girone malato delle band come Xibalba, No Zodiac e Warhound, con ricordi di Ringworm e qualche accenno di Carnivore, insomma ci siamo capiti. In poco più di un quarto d’ora avrete tutto ciò di cui avete bisogno per affrontare la giornata di lavoro nel vostro splendido ufficio, la necessaria dose di aggressività e odio che vi serve, quindi andate direttamente qui http://empireofratsoh.bandcamp.com/album/no-peace-ep e let’s go!
BOTTOMFEEDER
‘II’–7”
(Get This Right Records)
7/10
I Bottomfeeder sono un quintetto di Newark, DE, inclusi nell’hardcore/metalcore, più la prima che la seconda. Con una grafica che ricorda i più vecchi Venom, ma con i quali han poco da spartire, i Bottomfeeder ci propinano questo ‘II’, ovvero il primo EP ufficiale dopo un demo di debutto, quattro pezzi per poco più di dieci minuti di potenza hc a venature metal. La prima cosa che balza all’orecchio sono sicuramente l’onnipresenza della batteria, vero e proprio motore trascinatore delle tracce, e i riff e le linee di chitarra che spingono a dovere e danno quell’accenno di melodia che rinforza, con l’aggiunta di vocals convincenti e tirati a dovere (ascoltatevi ‘Church Of Sin’ e ‘On Our Own’, forse le più convincenti). Troviamo assonanze con i Merauder e i Ringworm, senza andare tanto per il sottile, ma i Bottomfeeder riescono a distinguersi sfornando un prodotto promettente.
BLACK MASK
‘Black Mask’–7”
(Get This Right Records)
7.5/10
Suoni ovattati, chitarra downtuned, aggressività hardcore e metal affilato. Tutto questo potrebbe riassumere cosa sono i Black Mask e il loro omonimo EP uscito lo scorso anno. Sei tracce veloci (non è vero, ce n’è una lentissima sui tre minuti) in cui vengono combinate parti grind e parti sludge, in un minestrone che ricorda anche i Converge, senza per altro volerli imitare e senza pretesa alcuna. Spiccano senz’altro ‘Agony’ e ‘The Greys’, in cui tutta la furia di cui abbiamo bisogno si manifesta, sempre calcolata e misurata, senza sbavature, un missile terra-aria che investe le orecchie, ma chiude ‘Loner’ che è una vera bomba crossover che, ricollegandosi ad ‘Agony’, sfodera parti noise di chitarra, riff veloci e ritmi elevati. Il disco scorre veloce, quindi per levarvi la voglia dovrete senz’altro far fare più di qualche giro, ma è tutto ben investito.
DOUBLEDEALER
‘Heathen Rising’– 7”
(Get This Right Records)
7.5/10
Sembra che la Get This Right Records abbia messo sotto la sua ala un roster di band promettenti, e i Doubledealer non sono da meno. Con il loro EP ‘Heathen Rising’ si torna prepotentemente alle radici hardcore ricordando lo straigh-to-your-face Terror, aggiungendo linee di chitarra ed campionamenti audio che danno carattere al pezzo. Duri e crudi, i Doubledealer vanno dritti al sodo con la title track ‘Heathen Rising’ e il pezzo di chiusura ‘So Sayeth’ che si apre con un assolo e poi straborda nella potenza hc, un vero e proprio blocco di pietra pesante ed impossibile da spostare, anche se ‘Alone’ risulta la mia preferita con quel cantato tirato e sofferente e la chitarra a sostenerlo. Questo EP era uscito nel 2012 e ora i Doubledealer si sono già portati avanti e sembrano sulla buona strada, trovate tutto qui comunque http://doubledealer.bandcamp.com/
LAY WASTE
‘Lay Waste’– 7”
(Get This Right Records)
7/10
I Lay Waste arrivano direttamente da Montréal, QC, una potente massa di hardcore oscuro e perfido, che in qualche modo solleva il Canada dall’essere perennemente preso in giro dai cugini statunitensi per essere senza cattiveria e spina dorsale: qui ce n’è da vendere! Questo EP fantasiosamente omonimo raccoglie quattro tracce che in meno di dieci minuti convincono lasciando quel gusto amaro in bocca (solo perché se ne vorrebbe ancora e ancora), aperte da ‘Wounds’ dove si parte fortissimo e si rimane senza fiato, passando a ‘Saints’ e ‘Faithless’ che correggono un attimo il tiro con i loro riff, chiudendo in bellezza con ‘Burn In Hell’, un vero tormento per l’ascoltatore, capendo che i No Zodiac hanno fatto parecchie vittime e i Lay Waste ne sono una prova.
CDC
‘Burn’–7”
(Get This Right Records)
7.5/10
Leggendo la bio che i CDC hanno lasciato, si capisce che seppur i nostri siano in giro da quasi dieci anni, il loro percorso sia stato tutt’altro che facile e senza imprevisti, ma che comunque il fatto che dopotutto siano ancora attivi vuol significare che la passione c’è, e si sente nel loro EP ‘Burn’. Cinque pezzi che hanno tutto meno che del “già sentito”, con improvvisi echi, cantati a cappella con sovrapposizzioni crude, suoni volutamente rovinati, ecc., accompagnati da testi corposi e vari, che abbracciano un ottimo fuck-you-Amerika, i media, lo stato, con lo stile che per qualche motivo mi ricorda i fenomenali Downset. e la loro originalità aggiungendo anche qualche breakdown ed in ‘Bullet Biter’ hanno qualche accenno dei cari e vecchi Prodigy e lo stile di Keith Flint, quindi non possono che farmi piacere questi CDC. ‘Burn’ scorre inesorabile e pensato, costruendo pezzo per pezzo il suo cammino, che meriterebbe molta più visibilità.
(Txt byFabrizio De Guidi x Salad Days Mag – All Rights Reserved, @fabriziodeguidi)
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