Gatecreeper ‘Sonoran Depravation’
Review Overview
8
8GATECREEPER
‘Sonoran Depravation’-LP
(Relapse)
8/10
Provenienti dalla calda Arizona, i Gatecreeper confezionano un debutto con i controfiocchi. Il loro death metal figlio degenere della Svezia di fine anni’80 ed inizio anni’90, imbastardito dal groove massiccio della scena della Florida del medesimo periodo. In pratica i Grave che incontrano gli Obituary. Furibonde accelerazioni lasciano spazio a terrificanti rallentamenti torci budella. Tecnicamente suonano pesanti ma allo stesso tempo senza sbrodolarsi addosso tecnicamente: il classico death metal sospeso tra Europa e Stati Uniti, che coagula in se il meglio del meglio di queste due scene che hanno partorito gruppi mostruosi. Una voce cavernosa e profonda, in bilico tra quella di Karki dei Dismember e quella di Tardy degli Obituary, Ideale per delineare scenari di lugubri massacri e distruzione di massa. Il riffing è monumentale: pieno e ben definito, aggressivo e annichilente. Verrete triturati totalmente da chitarre schiaccia ossa, in un vortice di violenza senza pari. La sezione ritmica è ineccepibile: un mostro che si nutre di rabbia incontrollabile quando accelera, mentre diventa furia cieca nelle parti lente. Praticamente una mattanza. La cosa che mi ha stupito è che le parti groove si amalgamano alla perfezione con il resto, contribuendo a creare un suono maestoso ma allo stesso tempo sanguigno e con salde radici nella vecchia scuola di un genere immortale. I Gatecreeper sono un gruppo da tenere d’occhio, genuini prosecutori di quel sound che tanti anni fa fece impazzire un bel pò di metal head sulla crosta terrestre.
(Marco Pasini)
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