FOTOCRIME
‘South Of Heaven’-LP
(Profound Lore)
8/10

Il viaggio notturno che ci apprestiamo ad iniziare in compagnia dei Fotocrime ha la forma di una bava di luce che illumina la notte con luce fioca che delinea ombre e profili e infligge dolore. L’epos è uno sciame di demoni che ostinatamente ti avvolge e ti conserva, un canto che cementa le fondamenta dentro un oscuro sipario di un teatro Kabuki, l’emotività è alta e tagliente. I brani: ‘Invisible’, cammina come un anima in pena tra rimandi quasi Talking Heads meets Killing Joke; ‘Foto On Wire’ sono degli occhi che rilasciano lacrime joydivisiane; ‘Love Is A Devil’ è il singolo scelto per presentare questo nuovo album, una trascinante oscurità che viaggia nel profondo dentro noi; ‘Up Above The World’, è un soffio di luce, come dei Depeche Mode risucchiati in un vortice dark romantic; ‘Hold Me In The Night’ assottiglia la possibilità di speranza in una lenta e fumosa ballad; ‘Never Fall Out Of Love’, scende la notte, un ritmo spezza il silenzio e frantuma vetri; ‘Expulsion From Paradise’ ben si piazza per percorrere l’ultima parte di viaggio con piglio veloce, tutta spigoli e punte; ‘Blue Smoke’ è una scarna sincope a spirale, una pulsione gothic romantic clamorosa; ‘Chaos & Cosmos’, deraglia, apre ferite e sparge sangue è urgente, proprio quasi alla fine, uno squarcio nel buio pesto; ‘Tough Skin’ è immolarsi ad una visione, un battesimo del cambiamento, una nuova forma. STOP. L’album è stato registrato negli studi di Steve Albini a Chicago ed è stato una bella sfida ascoltare ‘South Of Heaven’ senza essere influenzato dell’operato di Albini. Inoltre, il nostro Ryan Patterson si è attorniato di manipolo di ospiti ragguardevoli che si stringono attorno a lui in questo oscuro viaggio: Hayden Menzies (Metz), Janet Morgan (Channels), Nick Thieneman (Young Widows), Erik Denno (Kerosene 454), e Rob Moran (Unbroken). L’ascolto dei Fotocrime di ‘South Of Heaven’ può accogliere molti adepti dall’animo sensibile e propensi a mutamenti che possono stravolgere gli eventi quotidiani.
(Giuseppe Picciotto)