EMMURE
‘Hindsight’–LP
(SharpTone)
6/10

Più che degli Emmure si fa tanto un parlare del suo frontman, Frankie Palmeri, unico membro fisso della band dagli inizi, ed è forse questo anche un po’ anche quello che lui cerca. Qualche mese fa un tweet dove “rifiutava” quasi tutti i suoi testi (un po’ come Tyler, The Creator) in nome di una qualche sorta di nuova consapevolezza e di un miglioramento personale, cercando di liberarsi di un peso del passato che, giustamente, uno anche sente di non voler e dover farsi più carico. E siamo tutti d’accordo se in quindici anni circa uno cerca di evolvere come persona e soprattutto riconosce di dover fare un passo avanti, sono il primo io. Messa da parte l’autocoscienza di Palmeri, ‘Hindisight’, l’album uscito il 26 Giugno per SharpTone, non si discosta molto dai precedenti lavori pur offrendo una solida base musicale anche grazie al talento dei membri della band. È ormai noto da anni che lo stigma del nu metal è motivo di discussione da anni, ma sembra che gli Emmure non si preoccupino per nulla di essere accostati ad un genere che vede alcuni degli esponenti maggiori nei Korn e nei Limp Bizkit: proprio loro sono gli idoli del giovane Frankie ed in ‘Hindsight’ è possibile trovare una miriade di rimandi a loro, basti ascoltare ‘Thunder Mouth’ per sentire l’imitazione di Jonathan Davis; carina anche ‘I’ve Scene God’, dove il leader omaggia alcune tra le sue band preferite come Nails, Stick To Your Guns, Attila e Knocked Loose direttamente nel testo, al quale va dato un plauso per la creatività. ‘Hindsight’ non è un brutto disco e in qualche parte è pure godibile mentre si è in palestra a pompare, ma a chi non piacciono gli Emmure e soprattutto Frankie Palmeri difficilmente troveranno qui un motivo di ravvedimento.
(Fabrizio De Guidi, @fabrizio1919, @fabriziodeguidi)