Eighteen Visions ‘XVIII’
Review Overview
5
5EIGHTEEN VISIONS
‘XVIII’-CD
(Rise)
5/10
La band di Orange County ha sempre avuto un seguito di culto anche dalle nostre parti e il ritorno sulle scene con questo nuovissimo ‘XVIII’ non poteva che creare una discreta aspettativa. James Hart & company si scrollano di dosso la polvere con uno start piuttosto diretto e crudo proponendo una ‘Crucified’ ultra compressa e rancorosa, episodio piuttosto convincente che sembra prendere le distanze dalla sbandata pseudo-grunge (modaiola diranno i detrattori a oltranza) intrapresa dal tanto discusso ma comunque valido ‘Obsession’. In generale ‘XVIII’ puÚ essere visto come una sorta di compendio della storia artistica degli Eighteen Visions con brani più metalcore e ruvidi (cfr. ‘The Disease, The Decline, and Wasted Time’) mentre lo spettro del progetto Burn Halo e dell’enorme influenza di Scott Weiland (qualcuno si ricorda di quanto gli 18 Visions venivano definiti come “Metalcore meets STP”?) si sente nel super singolo pop-oriented ‘Laid To Waste In The Shit Of Man’ o ‘Fake Leather Jacket’. La verità, o meglio i fatti, ci dicono che in questo disco manca davvero la presa che i nostri avevano un tempo, quel fattore X che rendeva dannatamente intriganti questi gaglioffi dal ciuffo colorato. Ruggine? Mancanza di idee? ‘XVIII’ è un brutto album? No di certo, ma terribilmente noioso sì… e da un certo punto di vista è anche peggio!
(Davide Perletti)
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