Eddie Bunker interview
Gli Eddie Bunker sono un gruppo nato a Vicenza nel 2017.
Prendono in prestito il nome da Edward Bunker, figura mitologica di una certa cultura americana legata al crime e al noir, ex criminale che si è poi reinventato sceneggiatore, attore, consulente e scrittore.
SD: Ciao ragazzi! Innanzitutto, prima di iniziare con le domande mirate, vorreste presentarvi ai lettori di Salad Days Magazine?
EB: Siamo una band di Vicenza nata con l’esigenza di esprimersi musicalmente in maniera del tutto spontanea, senza attenersi a delle precise etichette di genere. Facciamo metal/metalcore/posthardcore o quel che preferite, la cosa più importante è che la musica che creiamo piaccia prima di tutto a noi. Nasciamo con il preciso intento di voler “sporcare” il genere con mille influenze diverse, sperimentando e divertendoci nel farlo.
SD: Il vostro nuovo lavoro ‘Tormento’ è freschissimo di uscita. Volete parlarcene un po’ tra processo di scrittura e significati? Leggendo i titoli sembra esserci una serie di concept dietro questo album.
EB: ‘Tormento’ è stato scelto come titolo visto il periodo che ci ha colpiti tutti: due anni di inattività, di isolamento e malessere interiore che si accumulavano e che ad un certo punto avevano bisogno di una valvola di sfogo. Questo album è stato ciò che ci ha permesso di stare in piedi e di esprimere le sensazioni che ci hanno attraversato, che abbiamo vissuto in maniera tormentata per l’appunto, in un vera e propria “bolla”. Diversi sono i concept dietro ai testi: il voler raggiungere un obiettivo attraverso strade tortuose, rincorrere il tempo che cambia, l’assenza di adattamento e alla fine il coraggio di affrontare le difficoltà date dal periodo storico.
SD: Il vostro nome è un chiaro omaggio a Edward Bunker, una sorta di antieroe americano che è passato dal crimine alla scrittura, sceneggiatura e perfino alla recitazione, diventando un’icona del crime e del noir. Qual è la fascinazione dietro questa scelta?
EB: Edward Bunker è lo scrittore preferito di Alberto, ‘Educazione Di Una Canaglia’ è stato il libro che ha praticamente ispirato lo spirito di questo progetto musicale. La vita di Bunker grida e trasuda di sbagli, di ingiustizie subite e malefatte, ma allo stesso tempo urla anche di una rivalsa totale rispetto alle condizioni imposte dalla società. È stato un uomo che ha trascorso gran parte della sua vita tra la strada, l’abbandono, riformatori e carceri vari (è stato il più giovane incarcerato a San Quintino), è riuscito poi a trovare la vera libertà ed emancipazione nella scrittura ed attraverso il cinema. È quello che succede a noi attraverso la musica.
SD: Il vostro sound prende a piene mani da un certo tipo di post hardcore molto intenso. Quali sono le vostre influenze e come mai la scelta di cantare in italiano su un genere dal respiro internazionale?
EB: È innegabile che ci piacciano band come Converge, Every Time I Die, Norma Jean, Stray From The Path, Bronx, Gallows, ma allo stesso tempo non disdegniamo band come Idles, Mastodon, Daughters, Red Fang, Queens Of The Stone Age, Tool, Alice In Chains. La scelta dell’italiano è stata del tutto naturale, suonava bene e ci piaceva.
SD: Una menzione se la merita pure la copertina, che ad un primo impatto sembra pronta per un lavoro psichedelico moderno prima che l’ascoltatore cada sotto le mazzate dei vostri pezzi. Come è nata l’idea e qual è il significato dietro questo artwork?
EB: La grafica è nata grazie all’aiuto di Nicoló Gemieri: una città in fiamme per rappresenta il fallimento della società, una routine che porta le persone ad alzare il concetto di individuo, restando sempre più sole logorandosi in un tormento quasi ingiustificato facendo così decadere il concetto di comunità e quindi aggregazione. La città in fiamme é la non fiducia nel prossimo e nel futuro elemento chiave che accomuna di certo la nostra generazione. Il messaggio, alcune volte velato altre volte più esplicito, resta comunque una speranza al cambiamento.
SD: Anche se l’album è fresco d’uscita, avete già nuovi progetti in cantiere o preferite concentrarvi sulla promozione di ‘Tormento’?
EB: Ovviamente ci dedicheremo ai nuovi concerti, ma allo stesso tempo vogliamo continuare a creare nuova musica, sperimentando il più possibile senza costrizioni di alcun tipo.
SD: Domanda di rito: quali sono i vostri ascolti più recenti. Volete consigliare qualcosa ai nostri lettori? Non fatevi problemi a fare elenchi o ad approfondire.
EB: Come ascolti recenti: Idles, Tigercub, Foals, Turtle Skull, Elder, Balthazar, Inhaler, Fontaines Dc, Viagra Boys. Ascoltiamo generi molto differenti rispetto a ciò che suoniamo per trovare sempre nuove influenze.
SD: Volete aggiungere qualcosa?
EB: Grazie mille a tutte le persone che ci hanno sempre supportato e non smettono mai di farlo. Un ringraziamento speciale va a tutta la famiglia di Gold Leaves Academy in particolare a Giacomo Dal Ben, Tokyo San, DJ MS per l’infinito supporto.
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(Txt Michael Simeon; Pic Martino Campesato)
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