Dj Gruff / Treviso / recap
Nonostante tra impegni e pigrizia siano passati svariati weekend che hanno fatto scorrere via tutto novembre e metà abbondante di questo freddo dicembre, ho deciso di scrivere comunque un report…
…per lasciare un piccolo documento di un concerto a cui sono stato ad ottobre… chi? Dove? Dj Gruff a Treviso. Una serata che di questi tempi, a prescindere dalle ragioni, possiamo definire più unica che rara, o per lo meno insolita. La performance è stata davvero carica di “misticismo musicale”, una definizione che è tanto bizzarra ed ironica quanto verosimile, già, perchè il personaggio in questione cominciò a suonare nell’83 (classe 1965) e dentro gli occhi porta tutto il suo bagaglio di esperienze musicali e sa trasmetterlo, oltre che attraverso la musica, anche attraverso il suo sguardo che rivolge al pubblico, creando con esso una grossa sintonia.
Per chi non ne avesse sentito parlare, Gruff è stato il Dj, nonchè uno degli Mc, dei Sangue Misto, gruppo leggendario dell’HipHop italiano, il suo apporto alla scena è stato grossissimo, e questo viene riconosciuto praticamente all’unanimità, anche se attualmente, anzi da un po’ di anni, è più “per conto suo”, nel suo viaggio, ed è distaccato dalla scena “ufficiale”. Il venue ha cominciato a riempirsi verso le 22 e 30, per saturarsi completamente di gente nell’arco di un’ora (anche se l’inizio della serata era stato annunciato per ora di cena). Il pubblico era misto (come i Sangue haha); svariate le generazioni presenti, dai cultori della scena old school, cresciuti con ‘sta roba (ed ora di conseguenza 30-45 enni), ai ragazzini di 16 che nonostante i nuovi suoni e la “nuova scena”, non disdegnano le radici. Tutti assieme insomma, carichi di curiosità e rispetto verso l’Artista. Lo storico Dj ed Mc si presenta dopo la mezzanotte dietro un tavolone che funge da console, dove ci sono il suo computer, ovviamente 2 piatti, ed un microfono sorretto da un’asta obliqua che gli permette di cantare avendo tutto il resto sottomano, eh già perchè a differenza dei “live comuni”, dove gli mc vanno su e giù per il palco cantando, lui essendo anche un Dj, ha bisogno dei suoi giradischi a portata.
Gruffetti stabilisce subito un rapporto cordiale con il pubblico, si presenta con quel suo modo di fare educato e con il suo sguardo sorridente. Il pubblico lo acclama ed il clima è molto “familiare”. Se parliamo di un live di Dj Gruff, non parliamo di un live con dinamiche “standard”. Lo show è davvero particolarissimo, la serata è un alternarsi di momenti con scratch (che solo le sue sapienti mani sanno fare in quel modo), alcuni suoi brani, e qualche dialogo a tu per tu col pubblico. Insomma un qualcosa di “unconventional”. La prima canzone che viene cantata è ‘Svarionato’, cavallo di battaglia dell’album ‘O Tutto O Niente’, che ovviamente coinvolge e diverte allo stesso tempo il pubblico, che in preda al benessere collettivo canta con lui: “Svarioni che accompagnano la mia andatura… non mi riprendo più… dal sogno che son fuori non tornerò”. Già, come scrivevo poco fa c’era proprio un benessere generale, o, per utilizzare un termine più da pischello, potrei dire una grossa “presa bene”, questo era quello che si respirava davvero. Gruff è “un mito” per generazioni diverse tra loro, con background diversi, ma quella sera è riuscito a mettere tutti nello stesso mood, le persone stavano bene e guardavano con ammirazione ‘Il Maestro’. Eh si, “Guarda il maestrooo” gli urlava qualcuno, ed un sacco di altre affermazioni che attestavano immensa stima nei i suoi confronti. Il rispetto verso questo personaggio il pubblico non lo teneva per sè insomma, ma lo urlava a gran voce.
Lui sempre sorridente percepiva la gratificazione che la gente gli trasmetteva, continuando a proporre il suo show con naturalezza, senza recitare la parte del “personaggio che fa il live”, ma con una spontaneità incredibile, che chi era di fronte a lui assorbiva. Insomma, senza girarci troppo attorno, il clima credo l’abbiate capito, era molto disteso, come da grande festa collettiva, senza lo “stacco” tra l’artista ed il pubblico. Ogni tanto si fermava a fare quattro chiacchere, rivolgendosi agli spettatori col suo modo di fare elegante ed ironico, e rivolgendosi ai baristi per chiedere una birra, che poi si beveva prendendosi uno o due minuti per sè, lasciando andare un beat prima di riprendere con altri scratch od una canzone. A proposito di canzoni va detto che la discografia di Gruff è immensa, ma negli ultimi anni, dopo il disco ‘Phonogruff’ del 2011 non c’è stata molta chiarezza in merito alle sue uscite. L’ultimo album di cui annunciò l’arrivo, ‘Le Conseguenze Del Bene’ fu addirittura presentato al Leonkavallo di Milano il 4 ottobre del 2014 ma poi non vide la luce, ed attualmente non è ancora uscito; quindi i nuovi pezzi dove Gruffetti compare, o sono collaborazioni con altri artisti, o comunque si trovano solamente su Youtube; ci sono un paio di canali che non si capisce se siano “ufficiali” o meno (per i curiosi “Gruffetti suona” ed “Accademia zerostress”) dove sono stati caricati brani singoli o veri e propri lavori “completi” con varie canzoni come ‘GS (Gremi Seri)’ parte 1 e 2 che durano oltre 40 minuti l’uno, e poi altri brani inediti o “rarità” si trovano nei tantissimi canali di “utenti sconosciuti” (che non so dove possano aver reperito il materiale). Questa lunga specificazione l’ho fatta proprio perchè durante la serata il buon Sandro Orrù, ha proposto anche alcuni pezzi che non saprei in quale disco “collocare”.
Comunque, tornando a noi, ad un certo punto, eccolo cantare ‘Più Buono’ traccia potentissima prodotta da Dj Spass x un suo progetto del 2013, dove Gruff canta un ritornello su un tema a lui molto caro: “Ne fumo una assai speciale poi valuterò se farne un altra subito o aspettare di vedere prima come sto, amo gremare molto più di un po’ ma solo quello che è più buono”… con buona probabilità il tema era caro anche alla maggior parte del pubblico, che trasuda benessere e si gode l’ascolto compiaciuto in un clima di euforia collettiva, dove la gente acclama e manifesta supporto al Dj. Ad un certo punto Gruff esclama: “Volevano facessi il rap di merda, mi hanno supplicato, fai il rap di merda, fai il rap di merda ti prego… ma io non lo faccio il rap di merda, e so che neanche a voi piace il rap di merda, sennò non sareste qui!”. Il pubblico è gasato e svariati minuti di scratch si alternano ai brani, ed è pazzesca la sua maniera di farli, come riesce a “parlare” alla gente attraverso lo scratchare i suoi campioni “assurdi”, spesso costituiti da voci e vocine varie. Ma quello che mi ha colpito molto, al di là del suo talento sui giradischi, è vedergli alzare verso chi ha di fronte quei suoi occhi sorridenti, profondi e consapevoli; mentre sorride guarda il suo pubblico e sembra quasi dire: “Sentite che spessore ha questa roba!”. Durante gli scratch gli ho visto spesso alzare gli occhi e guardare i suoi spettatori, e la sensazione era quella di una sorta di “connessione spirituale” tra Sandro ed i presenti, mood che si è respirato durante tutto lo show, durato due orette scarse.
Un’altra song della serata è stata ‘I Cromosomi Dentro Un Microsolco’ (appunto di quelle che si trovano solo su You Tube o almeno credo), e poi la mitica ’1500 Lire’ del suo album ‘Sandro O B’. Un pezzo richiesto più volte a gran voce da alcuni ragazzi durante la serata è stato ‘Lo Sbirro’, ed alla fine Gruffetti li ha accontentati: parte la base e lui si limita però ad intonare un “Lalalalà” seguendo la melodia del brano, mentra la gente cantava il brano, dopo una trentina di secondi esclama: “Ah questa allora la conoscete”, fa ripartire il pezzo e lo canta assieme al pubblico gasatissimo e sorridente. Verso la fine del suo show, Gruff “ospita” Dj Color di Trieste, che si esibisce con degli scratch, e dopo di lui anche un altro ragazzo. Il live si conclude poi con ‘Lucida’ follia, ma su una base diversa da quella presente sul leggendario album ‘Zero Stress’, versione meno incisiva rispetto all’originale, ma pur sempre una ciliegina sulla torta per chiudere in bellezza la serata. E’ tutto!
(Txt & Pics by Seeso alias Sisaglia x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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