Dio ‘Angry Machines’ / ‘Magica’ / ‘Killing The Dragon’ / ‘Master Of The Moon’-reissue
Review Overview
7
7DIO
‘Angry Machines’-reissue
‘Magica’-reissue
‘Killing The Dragon’-reissue
‘Master Of The Moon’-reissue
(BMG)
7/10
La morte di due autentici miti dell’heavy metal come Lemmy e Dio ha portato allo sconforto almeno tre generazioni di rockettari. Li credi invincibili, su quel palco adorati da migliaia di seguaci, poi ti accorgi che sono umani pure loro. Oggi festeggiamo la ristampa degli ultimi quattro album in studio del folletto del rock, ovvero Ronnie James Dio, deceduto nel 2010. Una leggenda, che muovendo i suoi primi passi sul finire degli anni’50 è diventato il singer per Rainbow, Black Sabbath, Heaven And Hell. In tutto cio’ ha inanellato una carriera solita dal 1982 al 2004, forgiando album entrati nella storia. Queste ristampe si concentrano sulla parte finale della carriera di Dio, quella che va dal 1996 al 2004. Quattro cd che fotografano perfettamente l’evoluzione e lo stile di un uomo che ha dedicato la sua vita alla musica e all’hard’n'heavy. Il Nostro dimostrata tutta la sua classe e il suo stile in un poker di uscite che certo risentono di suoni più moderni, ma che conservano intatta quella fiamma primitiva che ha mosso il nostro dagli albori ad oggi. In essi confluiscono le influenze assorbite dai Rainbow e dai Black Sabbath, filtrate dal suo modo incondbile di trattare la materia. La sua voce è ancora potente ed epica, cristallina e senza incertezze, mentre la backing band che lo supporta suona in maniera molto decisa, alternando attacchi sonori a momenti più riflessivi, in cui l’ugola di Dio raggiunge vette di incredibile dolcezza. Questi 4 compact disc vengono accompagnati da diverse track dal vivo, che vi faranno assaporare la maestosita’ di questo signore del metal on stage. Un’ottima occasione per riscoprire quattro uscite che magari ai tempi (stiamo pur sempre parlando del periodo 1996-2004, non certo a mio avviso favorevole per questo tipo di sound) avete sottovalutato… gone but not forgotten…
(Marco Pasini)
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