Dimension: Psychosphere ‘Collapse’
DIMENSION: PSYCHOSPHERE
‘Collapse’-EP
(Crime)
5/10
Questi fantomatici personaggi vestiti tutti uguali ed in modo futuristico mi promettono di liberarmi dalle catene che porto addosso all’interno di una democrazia il cui concetto di libertà è solo un vuoto involucro per menti non pensanti. Che paroloni altisonanti dico io, vediamo in che modo vogliono portarmi a fare ciò. Metal ultra moderno, ricco di suoni elettronici creati con il sintetizzatore, cupo, oscuro. In poche parole: mi sono fatto due palle così ad arrivare in fondo. I pezzi sono stra-lunghi (nella media dei 6.50 minuti), pomposi, ridondanti, prolissi, aggiungete voi un aggettivo a caso che si rifaccia a quelli che avete appena letto. Voce urlata, a tratti melodica, chitarre pesanti ma con ampi sprazzi di melodia, sezione ritmica che alterna stacchi più veloci ad altri più soft. In generale pervade l’idea che io mi trovi di fronte ad una versione più povera dei Rammstein, un calderone di metal, new wave, dark che farà la felicità di coloro che nel 2014 amano vestirsi da dracula e da mistress. Quello su cui punta il gruppo norvegese è un approccio molto fisico ma allo stesso tempo non brutale alla materia dell’industrial metal. Se infatti accanto ad episodi dove le chitarre creano muri di suono su cui si staglia il sintetizzatore, in altri momenti il tutto cede il passo ad un suono più ponderato e meno urgente nella sua espressione. Sinceramente non sò quante persone ci possano essere là fuori interessate ad un gruppo del genere, che in fin dei conti non presenta nessun elemento in grado di distinguerlo dalla massa, costumi di scena compresi. Consigliati solo ed esclusivamente agli amanti del genere.
(Marco Pasini)
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