DILLINGER ESCAPE PLAN
‘One Of Us Is The Killer’-CD
(Party Smasher)
7/10

Faccio parte di quella schiera di persone che è convinta, da almeno un decennio, che i Dillinger Escape Plan sono stati illuminati, sulla via di Damasco, da Mike Patton. Il loro punto di svolta, piaccia oppure no, è lì. E forse anche la loro opera migliore. Cinque brani per capire che la congiunzione tra hardcore, post core e post metal poteva aprirsi anche a melodie e visioni più americane. Di lì in poi i Dillinger si sono costruiti la loro carriera assolutamente eccelsa, fatta di dischi complicati e di sperimentazioni molto ardite. Oggi, ‘One Of Us Is The Killer’ è un po’ la linea di chiusura di una vita. Non apre a nuove soluzioni ma somma quelle esistenti. Il chè non è necessariamente un male. Se dovessimo scegliere gruppi ispiratori di ‘One Of Us Is The Killer’, diremmo Painkiller, Zorn e l’hardcore di terza generazione. Converge su tutti. Ecco, i Dillinger Escape Plan oggi convogliano i loro sforzi tutti li’. ‘Hero Of The Soviet Union’, ‘Parnoia Shields’ (i Faith No More ci sono ancora, eccome se ci sono, sentite lo stacco iniziale) sono la schizofrenia hardcore applicata non tanto al concetto di futuro, ma a quello di presente. Un presente convulso nel quale i Dillinger Escape Plan hanno trovato il loro equilibro, in attesa di pensieri futuri.
(Mario Ruggeri)