Dayseeker ‘What It Means To Be Defeated’
Review Overview
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6DAYSEEKER
‘What It Means To Be Defeated’-CD
(InVogue Records)
6/10
I Dayseeker esordiscono proprio abbattuti col loro primo full length in cui ci spiegano ‘Cosa Significa Essere Sconfitti’. Un po’ emo? Eppure si parla di una band di San Diego, California, luogo di stereotipi che rimandano al sole, alle spiagge, al surf. Abbattuti pure voi? E se facessero metalcore in Siria? Sarà mica una trappola sonora per i giovani in crisi adolescenziale? Sì, per lo più suona proprio così questo disco, in cui possiamo trovare tre ingredienti principali: atmosfere malinconiche, chitarroni droppati e pesanti con batteria esplosiva e voce in screaming, melodie cristalline magari accompagnate dal piano. Tutto ciò si sussegue all’interno delle tracce ininterrottamente fino a stuccare: parti leggere definibili emo-patinate, in cui la voce richiama lo stile degli Arcane Roots, stacchi Emmure-style e breakdown che vanno tanto di moda, riffettoni potenti alla The Ghost Inside senza mai scordare un sottofondo strumentale melodico. I suoni sono devastanti, le singole parti sono anche molto buone, ma nell’insieme ‘What It Means To Be Defeated’ sembra semplicemente mettere insieme gli aspetti che più fanno presa sull’emotività e sulle tendenze dei più giovani. I BPM restano sempre piuttosto pochi, giocando tutto sulla potenza e sul pathos. In realtà i ritornelli non restano in testa e le canzoni finiscono per non differenziarsi mai abbastanza. Questo gioco di violenza e sentimenti potrà probabilmente trovare uno spazio sul mercato, ma non nella storia, in cui difficilmente entra chi suona metalcore indossando la camicia.
(Francesco Banci)
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