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Salad Days Magazine | November 7, 2024

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Cro-Mags ‘In The Beginning’

Cro-Mags ‘In The Beginning’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

CRO-MAGS
‘In The Beginning’-LP
(Mission Two Entertainment)
8/10


I Cro-Mags li avevamo lasciati 20 anni fa con l’ultimo lavoro dal titolo ‘Revenge’, che mi porto’ a vederli con gli In My Eyes al Rivolta di Marghera. Quel cd vedeva l’inossidabile Flanagan assieme a Mayhew, con Rocky George ex Suicidal Tendencies (ora Fishbone) all’altra chitarra e Dave Di Censo (ex Shelter tra gli altri) alla batteria. ‘Revenge’ era un album per certi versi molto piu’ melodico dei precedenti, in alcuni frangenti si sfociava quasi nel punk rock. Come tutto a firma Cro-Mags mi era piaciuto. Dopodiche’ il vuoto totale, rotto solo da ripicche e arresti (quello di Harley architettato si dice dall’ex amico e compagno di band John Joseph). Poi, come per magia si torna a parlare del seminale combo di New York. Flanagan vince la causa intentata contro gli ex compagni, si riappropria del nome Cro-Mags e da alle stampe qualche 7″, un lavoro interamente a suo nome (intitolato guarda caso Cro-Mags), un paio di tour europei, concerti in madrepatria con Misfits, eccetera eccetera. John Joseph e’ quindi costretto a chiamare la sua incarnazione della band Cro Mags JM (dove J sta per John e M per Mackie, alla batteria), ma fin’ora non ha inciso nulla di nuovo (a parte il progetto Bloodclot). Niente, tutta questa intro semplicemente per comunicarvi che ‘In The Beginning’ e’ un disco solido, suonato con rabbia, in cui Flanagan non si e’ risparmiato di certo. E’ un lavoro che a partire dalla cover, quel palazzo denominato C Squat in cui il nostro bassista compose gran parte della musica che fini’ su quel leggendario disco che prende il nome di ‘Age Of Quarrel’, vuole sancire un nuovo inizio senza dimenticarsi il passato. Alle chitarre troviamo due vecchie conoscenze: Gabby Abularach (che suono’ in ‘Alpha & Omega’ e ‘Next Death Experience’) e il gia’ citato Rocky George (che ha suonato su ‘Revenge’ e nei nuovi 7″ usciti poco tempo fa). Alla batteria troviamo Gary “G-Man” Sullivan, ormai con Flanagan in pianta stabile da tempo. Il sound e’ il classico sound Cro-Mags, magari un po’ piu’ moderno, ma la cattiveria e’ sempre quella. I brani scorrono via veloci, senza toccare le vette dei primi dischi ovviamente, ma si lasciano apprezzare. Rocky George poi aggiunge quel pizzico di West Coast al tutto nel suono di chitarra e negli assoli che non guasta di certo. Flanagan e’ sempre lì, con quel suo latrato idrofobo, piu’ profondo rispetto al passato, ma sempre molto incazzato. Ecco, l’incazzatura di Harley l’ho sempre apprezzata, quel suo dare calci in bocca a tutti senza farsi troppi problemi. In una scena hardcore sempre piu’ ammorbata da personaggi di dubbio gusto, non guasterebbe ogni tanto vedere scorrere un po’ di sangue, invece delle solite quattro sterili minacce tramite Facebook o Instagram. Il disco esce per la nuova etichetta di Tony Brummel (Mission Two Entertaiment), che dopo aver venduto Victory Records per oltre 40 milioni di dollari, evidentemente era annoiato e ha deciso di intraprendere una nuova avventura incrociando la sua strada con quella di Flanagan. Ho ancora nel cuore il sogno di vedere la formazione originale di nuovo assieme, per direi che per ora mi posso accontentare…
(Marco Pasini)

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