Cretin ‘Stranger’
Review Overview
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9CRETIN
‘Stranger’LP/CD
(Relapse)
9/10
Dopo 8 anni di silenzio, tra chi è entrato nei marines e chi si è dato allo sviluppo di videogiochi, tornano i Cretin con 14 bordate di grind hardcore vecchia scuola che vi faranno spezzare la spina dorsale da quanto sono veloci, arrabbiati e coinvolgenti. La struttura dei loro pezzi è giocata sulla formula assassina di una manciata di minuti, conditi con assalti all’arma bianca a velocità disumane, stacchi frantuma crani, e via si riparte da capo. La voce di Marissa Martinez è pronta a dilaniare il vostro basso ventre estirapandovi le budella per poi ficcarvele in gola. I riff di chitarra sono abrasioni sulla vostra pelle pronte ad andare in suppurazione. Sezione ritmica martellante e pronta a ridurvi in brandelli. Qui ci sono davvero poche storie: si tratta di un suono marcio e strisciante, frutto dell’ascolto e adorazione di gruppi primordiali come Autopsy e Napalm Death, che con i loro esordi hanno lasciato una lunga scia di sangue ai quali molti continuano ad abbeverarsi. Gruppi come i Cretin sono la dimostrazione che il grind core old school è ben lungi dall’essere morto e sepolto. In questo tipo di suono risiede il più fulgido esempio di onestà e schiettezza nel fare le cose, lontano anni luce da certe pantomine per ragazzini, come molto spesso il metal, il metal core e il nu metal ci hanno abituati. Questo è il vero seme della violenza, capace via in pochi istanti di spazzare tutto e tutti, nel nome di un underground che in molti hanno provato a sputtanare e a influenzare con la loro attitudine da quattro soldi. Speriamo di non dovere attendere altri 8 anni per ascoltare un seguito. Grind or die!
(Marco Pasini)
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