Chelsea Wolfe ‘Hiss Spun’
Review Overview
8
8CHELSEA WOLFE
‘Hiss Spun’-CD
(Sargent House)
8/10
Chelsea Wolfe torna con il sesto lavoro ‘Hiss Spun’, prodotto dalla Sargent House (di nuovo) e registrato da Kurt Ballou (Converge). Se già ‘Abyss’ sembrava una rottura con il passato e l’inizio di un lavoro stilistico fatto di distorsioni e allucinazioni ipnagogiche, ‘Hiss Spun’ è la conferma di come la Sacerdotessa in nero abbia deciso di continuare una ricerca sonora fatta di rumori e cortocircuiti. Sempre più oscura, sempre più noise. Tra le collaborazioni vediamo i nomi di Troy Van Leeuwen, chitarrista dei Queens Of The Stone Age e Aaron Turner (Old Man Gloom, Isis, Sumac). ‘Abyss’ era un viaggio tra incubi e ipnosi, ‘Hiss Spun’ è invece la ricerca disperata di luce, seppure le sonorità siano estremamente cupe, basse, in linea con la necessità sofferta di consapevolezza. L’opener del disco, ‘Spun’, abbraccia sonorità doom-sludge; tra ritmi cadenzati e chitarre super heavy e distorte, la sua voce è tanto dolce quanto sofferta. La meravigliosa contrapposizione tra suoni al limite della violenza, a metà tra Neurosis e Swans ed il songwriting iper-intimista pone Chelsea Wolfe, ancora una volta, un gradino sopra. Con ‘The Culling’, l’atmosfera si fa rarefatta ed il suono si sviluppa intorno a droni funerei. ‘Hiss Spun’ prende la forma di una vera e propria forma di catarsi. L’album continua tra le cavalcate infernali di ‘Twin Fawn’, esplosioni rumoriste come in ‘Welt’ e i droni lugubri di ‘Particle Flux’. Dopo chitarre, droni, synth, voci growl, rumorismi di ogni genere, Chelsea Wolfe, con il brano ‘Two Spirit’, torna alla sua prima incarnazione, non che sia quella che le appartenga maggiormente, ma sicuramente quella in cui noi tutti la riconosciamo di più, quella folk; chitarra acustica e voce. Eppure questo sembra il brano più oscuro e potente di tutti. Il potere di Chelsea Wolfe infatti è tutto qui, riuscire a raccontare il suo universo decomposto e decadente con linguaggi differenti ed ognuno di questi le appartiene visceralmente.
(Valentina Vagnoni)
Submit a Comment