Ceremony ‘In The Spirit World Now’
Review Overview
7.5
7.5CEREMONY
‘In The Spirit World Now’-LP
(Relapse)
7.5/10
La singolare e controversa parabola della band californiana Ceremony debutta con questo nuovo lavoro intitolato ‘In The Spirit World Now’ presso la blasonata Relapse Records. La spaccatura, già avvenuta con il loro quinto lavoro ‘The L-Shaped Man’, ha messo in evidenza la loro volontà, chiara e cercata (a tavolino?), di inoltrarsi senza se o ma in territori prettamente post punk, dark pop/rock; e se da un lato la curiosa evoluzione da band powerviolence degli esordi passa ad un hardcore delle terre di mezzo finanche all’apparizione del lato oscuro e il ritorno alle radici -Joy Division- (‘Ceremony’ è una canzone dei J.D.), dall’altro lato pone la band Ceremony come oggetto quanto meno curioso da osservare. Parlando invece di musica, questo nuovo lavoro fa in modo di non aggiungere molto ad un genere del quale si parla esclusivamente in chiave derivativa. Scimmiottare dunque. Farlo comporta una buona dose di ruffianaggine e involontaria convinzione. Ma andiamo al punto! ‘In The Spirit World Now’ gira stranamente nel modo giusto, cos’è che mi colpisce di più: i sintetizzatori, l’indole plasticosa di certi passaggi in puro stile anni ‘80 e la maliziosa palpabile frenesia di assomigliare a gruppi come i Devo o i Wire. Falsi come Giuda, i Ceremony, azzeccano il brano d’apertura ‘Turn Away The Bad Thing’ e a metà disco due songs, particolarmente sensibili alle mie orecchie, mi sorprendono per la loro bellezza fluida e per gli arrangiamenti egregiamente realizzati (‘We Can Be Free’ e ‘Never Gonna Die Now’); basterebbe questo per la sufficienza, ma completando l’ascolto mi accorgo che risentire questo e poi quel brano e poi quell’altro ancora mi fa come capire che questo nuovo lavoro dei californiani resterà a lungo tra i miei preferiti. Che idiota!
(Giuseppe Picciotto)
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