Music
VALIENT HIMSELF ‘CROONER JUKEBOX’
April 16, 2024 | Salad DaysVALIENT HIMSELF
‘Crooner Jukebox’-LP
(Smokedoggg)
6.5/10
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Cold Cave share new single ‘Shadow Dance’
April 16, 2024 | Salad DaysFollowing their return to the Darkwave throne last month with ‘She Reigns Down’, Cold Cave have revealed a new single.
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STONE COLD ‘WAR WITHIN’
April 16, 2024 | Salad DaysHardcore metallico dall’Italia. Gli Stone Cold sono composti da membri di Fulci, Slander, Conqueror HC, Silver e altri.
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NOFX: SOLD OUT DAY 1 E ABBONAMENTI DUE GIORNI, ULTIMI BIGLIETTI RIMASTI PER IL DAY 2!
April 15, 2024 | Salad Days11-12 MAGGIO 2024 – CARROPONTE, SESTO SAN GIOVANNI (MI). LE DATE D’ADDIO DELLA BAND DI FAT MIKE, 40 ANNI. 40 CITTA’. 40 CANZONI (AL GIORNO).
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Rad Owl (ex-Samiam, Gratitude, etc.) shares ‘Every Second’ from forthcoming ‘Rage Gracefully’ LP
April 14, 2024 | Salad DaysPedigreed scene vets Rad Owl (ex-Samiam, Gratitude, The Stereo, etc.) are set to return with a predatory vengeance on their sophomore LP, ‘Rage Gracefully’…
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Jay Royale feat. Born Unique ‘Pig Stuy’
April 14, 2024 | Salad DaysEast Baltimore, Maryland emcee Jay Royale is back with another sure shot! Off the heels of the very well received tribute to Polo Gear ‘Macy’s Lo Section’…
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Italy’s The Peawees drop first single from upcoming album ‘One Ride’
April 14, 2024 | Salad DaysApril 12, 2024 (Las Pezia, Italy) – ‘The Wolf’ is a powerful song that meanders between garage, rock’n'roll and soul with a modern touch.
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Knocked Loose / Deafheaven / Headbussa @ Live Club, Trezzo Sull’Adda (MI) – recap
April 12, 2024 | Salad DaysSuper appuntamento, per tutti i gusti e le età, quello organizzato nello storico Live di Trezzo un piovosissimo giovedì di febbraio:
…tralasciando (sorry about that) gli Headbussa, di cui purtroppo o per fortuna “I do not give a fuck”… la line up mette assieme i super affermati paladini del black/shoegaze/hipstercore Deafheaven con i super boomers (non nel senso di generazione… nel senso che sono proprio ESPLOSI) del new hardcore ammmericano Knocked Loose. Il lavoro del “giornalista”, soprattutto di uno che ne ha viste tante, sarebbe quello di non lasciarsi travolgere dall’entusiasmo dei kids piuttosto che dall’hype dei vari promoters/media/stampa etc etc. Il lavoro del “giornalista” sarebbe quello di dare qualche umile dritta, di modo che il prossimo concerto nella venue in questione vada meglio, se possibile, di oggi.
Quindi. TANTE luci e QUALCHE ombra. Deafheaven. Luci: loro, i Deafheaven. Come sopra, i Deafheaven sono affermati. ASSODATI. Un loro concerto è da vedere, punto. Il suono del black metal con l’attitudine californiana. Il nero che si incontra con il rosa. Qualcuno qui storcerà il naso… ma alla loro maniera i Deafheaven con ‘Sunbather’ hanno fatto la storia. PUNTO. Cinque pezzi. Due da ‘Sunbather’, due da ‘New Bermuda’, più ‘Black Brick’. Una scaletta del genere può essere vista come un “ripudio” delle loro ultime cose? Maybe. Ma maybe, più semplicemente, Clarke e i suoi compagni hanno pensato che una combo del genere fosse perfetta per il ruolo che hanno in questo tour: sono il supporto, ma sono i Deafheaven. Quindi: io li voglio impressionare ‘sti regaz/fan dei Knocked Loose!
Luci. Clarke, e lo dico da quando l’ho visto al Magnolia, tour di ‘No Bermuda’, direi, è come Brad Pitt… FIGHISSIMO… ma proprio FIGHISSIMO in senso “sessuale”, e lo dico da etero. Luci. La band. Con gli anni, thanks God, hanno perso quella “allure” hispter, quasi “forzata” che molti, soprattutto nel metal e nella “vecchia scuola” hc, non sopportavano. Ombre. Purtroppo la location, per una volta, non è stata all’altezza della musica dei Deafheaven.
Partiamo dai suoni. Qualcuno, i più democristiani, hanno usato la parola “strani”. Altri, i più entusiasti, hanno scritto che le cose si sono sistemate in corso d’opera… al secondo/terzo pezzo (cazzo! Vuol dire a metà concerto!). Io, che ho 50 anni quindi andatevene affanculo, sostengo che i suoni sono stati pessimi. Non si capiva niente… o si capiva poco. Con un’aggravante… “va bene, allora guardiamoceli da lontano, così ci godiamo lo spettacolo”.
What the fuck! Due tamarrissimi schermi con il logo del Live ben illuminato… due schermi – dicevo – ai due fianchi della scena, toglievano ogni magia al tutto… disfatta. TOTALE. Lo dico al Live. Come lo dico al Barrio’s. Please, NO SCHERMI con la gente che suona.
Knocked Loose. Luci: loro, i Knocked Loose. Ultimo Salad Days, parlo del cartaceo. Mi è piaciuta molto la definizione che Ciaramitaro ci ha dato della sua musica, quella dei suoi Drain. “…come se Pantera e Terror facessero un bambino! Siamo il baby di Pantera e Terror…”.
Partono i Knocked Loose, ci guardiamo col mio compare di concerti… la prima cosa che mi viene in mente? Come se Limp Bizkit e Pantera facessero un bambino! Sono il baby di Limp Bizkit e Pantera. Questo, per chi non li conoscesse, dovrebbe bastare a “collocarli”. Suoni MOOOOLTO AMMMMERICANI, attitudine sballona.
Cito Gue… yes, quello del Club Dogo, per capirci: “…sono tornato per sfondare le casse… svuotare le casse… quando passo un tornado… faccio storia con le rime… do steroidi alle rime… ho gli asteroidi e le stelle vicine…”. Barre perfette per descrivere i Knocked Loose.
E, diciamolo. Sono talmente figli di Pantera e Limp Bizkit, che quegli schermi, quelli di prima, quelli col logo del Live, in questo caso sembrano messi lì apposta! Luci. Il pubblico. Trasversale in genere e generi (you know what I mean). Ho passato anni della mia vita a guardarmi attorno e vedere solo maschi alfa nel pit.
Le uniche tipe ai concerti? Fotografe. Qualcuna, ogni tanto, al banco del merchandise. Se il fattore “Limp Bizkit” ha portato più ragazze nel pit… io sono contento. E, alla faccia de “era meglio quando andavo a vedere i Pantera”… lo dico… con gli steroidi… “HO UNA CERTA INVIDIA!”.
(Txt fmazza1972; Pics Luca Secchi x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
High On Fire svelano il video della title track del nuovo album ‘Cometh The Storm’
April 12, 2024 | Salad DaysL’iconica band rock statunitense pubblicherà il nuovo album il 19 aprile su MNRK Heavy.
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Half Past Two release new single ‘Curse The Universe’
April 12, 2024 | Salad DaysWe’re two weeks away from the release of Half Past Two’s highly anticipated album ‘Talk Is Killing Me‘ and the band is dropping the final single from the album.
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BOSTON MANOR SHARE NEW SINGLE ‘SLIDING DOORS’
April 12, 2024 | Salad DaysBoston Manor are sharing new single ‘Sliding Doors’, their second new song of 2024 and one that rides waves of spiking distortion and cuts rich grooves as it goes.
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Into It. Over It. share new single ‘A Trip Around The Sun’
April 11, 2024 | Salad DaysVia Storm Chasers LTD & Big Scary Monsters. UK tour dates with Sweet Pill & Tangled Hair announced.
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The Ghost Inside al Live di Trezzo
April 11, 2024 | Salad DaysGrido di unificazione per tutti gli outcast, i The Ghost Inside sono una storia di perseveranza, devozione e tenacia oltre ogni scala di misurazione.
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Andrea Rock And The Rebel Poets interview
April 11, 2024 | Salad DaysAndrea Rock And The Rebel Poets pubblicano un nuovo EP intitolato ‘Mnà’, un concept su quattro figure femminili importanti nella cultura e storia irlandese.
Mescolando il punk con il folk della terra di smeraldo, si sono creati un nome grazie al proprio sound ormai formato e riconoscibile. Abbiamo intervistato Andrea Rock per approfondire la storia dietro questo nuovo EP.
SD: Andrea, ci piacerebbe sapere quale sia stata la tua personale connessione con le storie delle quattro donne irlandesi che avete scelto di raccontare nel vostro nuovo EP ‘Mnà’. Da dove sei partito? Come hai scelto queste quattro storie?
AR: L’Irlanda, la sua storia, i suoi protagonisti, la sua cultura, sono per me oggetto di studio costante e quindi sono sempre stimolato dalle mie ricerche personali. Nello specifico su questo disco,la prima donna alla quale ho pensato è stata Constance Markiewicz, la cui storia mi affascinò sin dal primo momento in cui mi avvicinai alla compagine dell’Insurrezione di Pasqua del 1916. Inoltre proveniva dalla contea di Sligo, alla quale sono legato per tutta una serie di motivazioni.
SD: Quando si tratta di fondere punk rock e musica tradizionale irlandese, il vostro nome è sicuramente in cima alla lista. Quale sfida vi ha entusiasmato di più nel creare il vostro unico sound in questo progetto? Come si è evoluto nel tempo?
AR: Il nostro obiettivo è sempre stato quello di distinguerci dal resto delle proposte di genere, in primis a livello di contenuto e in secondo luogo con un suono che è ancora oggi in evoluzione. Le tematiche che trattiamo sono spesso molto pesanti e per dare forza a quei sentimenti, ci capita in alcuni casi di spingerci un po’ più in la con la resa sonora, incorporando qualche elemento derivante anche dalla scena folk metal di gruppi quali i Cruachan.
SD: Raccontaci un pò del processo creativo dietro ‘Mnà’. Come avete trasformato le storie e le esperienze di queste donne irlandesi in tracce musicali coinvolgenti, senza diventare didascalici e estremamente prosaici?
AR: L’aspetto musicale è stato interamente gestito dai musicisti del gruppo: Ivan Marconi al basso, Luca Taglietti alla chitarra, Andrea Merlini alla batteria e Lorena Vezzaro al violino. Io mi sono trovato quindi a scrivere tutte le linee melodiche e ovviamente i testi. Sono partito dai libri in mio possesso, dalle dichiarazioni delle stesse protagoniste di quei racconti e dalle analisi profuse dai diversi studiosi della questione irlandese. Alcuni frasi pronunciate dalle stesse, erano già dei veri e propri inni e hanno facilitato il percorso creativo. Il lavoro più complicato è stato strutturare metricamente
quelle sentenze, senza modificarle e senza mai perdere il senso della forma canzone.
SD: Il violino di Lorena Vezzaro aggiunge una dimensione davvero speciale al vostro suono, spostando l’asse dal punk al sound dell’irish folk. Cosa ti ha attratto in particolare nell’integrare questo strumento nella vostra musica?
AR:Lorena è la musicista più dotata che io conosca. Ha studiato l’irish fiddle e si è diplomata al Conservatorio di Milano. Ha una sensibilità artistica unica ed è in grado di tradurre il clima dei brani e dei testi in music sempre coinvolgenti e mai banali. E’ il nostro fiore all’occhiello, nonché la nostra quota tradizionale.
SD: Lo storytelling sembra essere una parte essenziale del vostro approccio musicale. Qual è stata la storia o l’esperienza di una delle quattro donne di ‘Mnà’ che ti ha colpito di più personalmente durante la creazione di questo EP?
AR: Come scrivevo, la figura di Constance Markiewicz mi ha sempre affascinato. Quasi contemporaneamente però volevo parlare anche delle vittime innocenti del conflitto, perchè quello che sta avvenendo nel mondo purtroppo è sotto gli occhi di tutti e la causa palestinese è da sempre legata a doppia mandata a quella indipendentista irlandese; per questo motivo, il secondo brano sul quale ho voluto lavorare racconta la storia di Julie Livingstone, vittima dei Troubles in Irlanda del Nord, deceduta a causa di un plastic bullet esploso dalle forze di polizia britanniche, all’età di 14 anni.
SD: Al di là della musica stessa, c’è un messaggio o un impatto che sperate che questo disco lasci nel cuore degli ascoltatori? L’avete pubblicato l’8 Marzo, una scelta sicuramente non casuale…
AR: L’Irlanda prima di altri Paesi nel mondo ha saputo esaltare la figura della donna, anche attraverso esempi illustri come quelli citati nel disco. Noi speriamo sempre che queste storie suscitino un’emozione, meglio ancora che diano “fastidio” in quanto percepite come ingiustizie sociali. Quando in occasione della recente scomparsa della regina d’Inghilterra, ho espresso il mio pensiero in merito al sistema imperialista e schiavista che la Corona inglese ha perpetrato per anni, alcune persone hanno scelto di abbandonare la sala concerti; in quell’occasione abbiamo suscitato una reazione forte e il nostro messaggio è arrivato chiaro e diretto.
SD: Infine, come credi che la vostra musica possa contribuire a mantenere viva la memoria e l’eredità delle figure storiche come le donne irlandesi che avete scelto di celebrare in questo EP o a farla conoscere in un Paese come l’Italia?
AR: L’obiettivo e la speranza sono sempre che la gente non si fermi al fatto che i brani siano orecchiabili o ballabili, ma non è qualcosa che può avvenire esclusivamente attraverso la pubblicazione di un disco. Spazi come quello che mi stai concedendo mi permettono di raccontare il progetto nella sua totalità e magari incuriosire qualcuno. Esattamente come un podcast ben strutturato (suggerisco ‘Troubles – Una Storia Irlandese’ di Samuele Sciarrillo), la musica ha la capacità di raccontare storie, ma anche di cantarle a squarciagola con il cuore che batte e gli occhi lucidi.
(Txt Gab De La Vega)