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CRIPPLE BASTARD INTERVIEW

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“Non ho proprio niente da dire, come sul palco tra un pezzo e l’altro, il silenzio – fanculo alle presentazioni o ai convenevoli. I CB non hanno mai avuto un gran rapporto con i loro fan e spero di essere completamente l’opposto di quello che si immaginano che io sia” -GIULIO THE BASTARD-

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SD: Insieme da più di vent’anni, i Cripple Bastards sono già una leggenda. Ad oggi, quali sono i tuoi riferimenti culturali e dove trovi l’ispirazione e la forza per continuare a scrivere e a suonare?

CB: La forza e la motivazione derivano principalmente dal fatto che tutto questo viene fuori dalla classica cosa alla quale in partenza non avresti dato due lire, e invece col passare del tempo ha preso forma, è maturata e ha assunto una propria identità ben definita. Dal momento che ho formato i CB quando avevo 13 anni e ora ne ho 36, è facile intuire che la band sia sempre stata una componente inscindibile dal mio modo di vivere e ragionare, e quindi è entrata molto in simbiosi con il mio carattere… insomma una componente basilare nella mia quotidianità per 23 anni si evolve con naturalezza e continua ad avere stimoli proprio perchè è parte di me. Riferimenti culturali, una miriade di esperienze vissute in prima persona o comunque molto vicine alla nostra realtà, il cinema di genere anni ’60/’70/’80, alcuni libri catastrofisti o di fantascienza ’50/’60/’70 e altre sorgenti che preferisco non rivelare. Nel caso degli altri CB le motivazioni sono abbastanza simili (anche loro sono in questa line-up da ormai 12 anni) e su tutto c’è il fatto che ci piace moltissimo trovarci e comporre brani nuovi, curarli nel minimo dettaglio ecc. Ora che abbiamo la possibilità di uscire per una buona etichetta è un incentivo in più.

SD: Con ‘Variante Alla Morte’ ho notato un’evoluzione stilistica rispetto ai lavori precedenti ed anche il ritorno ai testi in italiano. Raccontaci qual è stato il processo di realizzazione di questo album e come lo rapporti alla pietra miliare che è ‘Misantropo A Senso Unico’.

CB: ‘Variante Alla Morte’ è stato composto in un lungo arco di tempo (circa 3 anni) all’interno del quale abbiamo apportato un mucchio di variazioni stilistiche al nostro stile, dall’accordatura, alla scelta di produzione al modo di amalgamare la sezione ritmica e la metrica vocale alla struttura dei brani. Poi il fatto di averlo registrato al Fredman Studio in Svezia gli ha dato un tocco ancora più particolare e diverso dai nostri album precedenti. ‘Misantropo A Senso Unico’ è stato un grosso punto di riferimento in fase compositiva sia per quanto riguarda il fattore aggressività che è un po’ il punto di forza dei Cripple, che per la stesura dei testi, per i quali c’è stato un ritorno all’italiano principalmente perchè il contesto e le tematiche che volevo trattare con ‘Variante…’ avrebbero avuto la loro forma ideale se espresse nella nostra lingua. Per me ‘Variante Alla Morte’ alla fine è un’evoluzione più matura e strutturata di quello stile che aveva preso piede con ‘Misantropo…’.

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SD: Come giudichi la scena musicale italiana, in generale e in particolare nel grind? C’è qualche promessa?

CB: In Italia non esiste una scena grindcore. E in generale non credo di saperti dare una risposta appropriata a questa domanda: avendo sempre vissuto nell’ottica dell’uno contro tutti non riesco davvero a farmi piacere nulla, anche se mi sforzo. Forse ho sviluppato un gusto e una mentalità troppo diversa da quello che può andar per la maggiore oggi… però obiettivamente, non vedo una scena – è tutto frammentato. Promesse? gestendo un mailorder mi passano molti dischi tra le mani, di band italiane su cui mi sono soffermato a più di un ascolto direi Children Of Technology, Minkions, H.I.V., Anti You, Doomraiser e qualche gruppo “antico” ancora in attività, tipo quelli che stampiamo su FOAD Records.. quindi Schizo, Ghostrider (il nuovo full length esce in questi giorni) e i grandi Jester Beast.

SD: Ho particolarmente apprezzato sul progetto del Truceklan ‘Ministero dell’Inferno’ il vostro pezzo ‘Regresso Tumorale’, con Cole e Miss Violetta Beauregarde, prodotto da Lou Chano. Com’è nato il tutto e come ti sembra sia andata la collaborazione? Ha rispecchiato le tue aspettative? Ci saranno collaborazioni future?

CB: Penso che quel pezzo sia un piccolo classico, e nel momento in cui è stato composto (ormai qualche anno fa) si sono andate ad intrecciare alla perfezione realtà diverse in un momento particolarmente creativo per ognuna. Mi dispiace quasi che allora fosse stato concepito come un unico brano per una compilation e non ci sia stato il tempo di svilupparlo magari a CD intero. Più avanti abbiamo poi realizzato il brano ‘Bersaglio Accerchiato’ con Noyz Narcos e Duke Montana ma pur essendo un buon risultato non è all’altezza di ‘Regresso Tumorale’. Non so se in futuro ci saranno altre collaborazioni di questo tipo (che ovviamente i fan più “die hard” sia dall’una che dall’altra parte hanno visto di pessimo occhio: FANCULO!) ma se capiterà mi fa davvero piacere.

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SD: Conosco parecchi ragazzi che ascoltano i CB, che però provengono da scene musicali, politiche e sociali molto diverse tra di loro. Come te lo spieghi questo? Credi sia un punto di forza dei CB?

CB: Sì, è decisamente il nostro punto di forza e fa parte della nostra storia e del modo in cui ci siamo evoluti. Quando alla fine degli anni Novanta c’è stato il distacco netto dalle realtà dei centri sociali e dal giro punk/HC più integralista e tutte le conseguenze conflittuali che ne sono derivate, una nuova fetta di pubblico si è identificata molto nel nostro atteggiamento di rottura e tanti hanno trovato la loro dimensione ideale in questa specie di crossover “maledetto” che non si incastra in nessuna scena in particolare ma attinge da chi in una o nell’altra riesce ad avere una mentalità più a 360° o semplicemente strafottente, come la nostra. Questo spiega un po’ il perchè quelli che ci seguono provengono da ambienti e realtà così diverse.

SD: Non ti chiedo nulla della situazione politica in Italia, ti sei già espresso su questo, ma della Serbia, a cui so che sei molto legato: come la giudichi, anche a fronte di recenti avvenimenti come la dichiarazione d’indipendenza da parte del Kosovo?

CB: Sono passati anni ormai, e guarda i risultati… che cos’è il Kosovo indipendente? Un territorio franco per il passaggio di droga e armi verso l’Europa. Chi ha sostenuto la corsa frenetica alla ghettizzazione dei Serbi e alla dichiarazione di indipendenza aveva dei forti interessi economici a favorire questo processo, mentre a noi qui come sempre è stato, ci ammannivano storie strappa-lacrime di massacri, pulizia etnica e crudeltà assortite. Per il genere che suono e i clichè a cui l’HC e il grind sono incatenati parlare di identità nazionale è andarsi a ficcare in un campo minato. Beh, per me come per tutti i Serbi il Kosovo era il cuore dell’identità nazionale della Serbia ed è stato denigrato e calpestato nel modo più bieco e avido. Spero solo che come è sempre successo nei Balcani, la storia riservi dei colpi di scena. Tornando all’accenno sul rap, c’è un gruppo di là – i Beogradski Sindikat – che sulla questione cantano “nessuno può sapere che cosa si tira dietro il vento, nessuno può sapere cosa compare dopo che il vento spazza via le nuvole”… la vedo proprio così.

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SD: Ipoteticamente, ma lo spero per te, potessi un giorno organizzare un concerto con i tuoi gruppi preferiti (anche se non più attivi), chi vorresti?

CB: Onestamente sono già molto contento di tutti quelli che ho organizzato negli anni (o con cui ho condiviso il palco)… vedi Wehrmacht, Olho Seco, Ratos De Porao, Brutal Truth, Fear Of God, Dropdead, Hellnation, Lack Of Interest e presto ci sarà una grossa sorpresa al Dordoni di Cremona… ah e con i leggendari Patareni ho avuto modo di cantare su un 7″… quindi non resta poi fuori molto. Certo mi piacerebbe portare i Repulsion qui in Italia. Altri mostri sacri del passato? Sarcofago, Lethal Aggression, Infest e tanti dei nomi che ristampiamo su FOAD. Non aggiungo Negazione o Wretched perchè secondo me nel panorama attuale in cui tante band storiche vengono quasi obbligate a riformarsi sia per questioni economiche che per andare nel calderone dei nostalgici in pantofole, direi che nomi così vanno salvaguardati nella perfezione di quello che hanno rappresentato nel passato, rimetterli in campo rovinerebbe molto determinate sensazioni che per me e tanti altri sono infrangibili.

SD: Tra molti anni, cosa ti piacerà di più ricordare dei CB?

CB: Lo “spirito di ritorsione” e combattività, ma non sarà mai un ricordo – perchè come ti dicevo è parte del mio carattere. E ovviamente una moltitudine di concerti, viaggi, esperienze positive e negative.

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SD: Che dobbiamo aspettarci dai CB per il futuro? Avete già in cantiere un nuovo album?

CB: Attualmente stiamo lavorando su dei brani nuovi per il singolo (7″EP) che uscirà per la Relapse come apripista per il nostro prossimo album. Contiamo di registrarlo verso la fine di Marzo in modo da averlo fuori in concomitanza col nostro concerto al Maryland Death Fest a Baltimora, USA. Oltre a questo tante ristampe di materiale fuori catalogo e tra poco uno split 6″ con i Looking For An Answer registrato nel 2003, inedito fino a oggi.

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SD: Una cosa che vorresti dire ai tuoi fan ma che non hai mai detto.

CB: Non ho proprio niente da dire, come sul palco tra un pezzo e l’altro, il silenzio – fanculo alle presentazioni o ai convenevoli. I CB non hanno mai avuto un gran rapporto con i loro fan e spero di essere completamente l’opposto di quello che si immaginano che io sia. Per concludere vi lascio semplicemente un po’ di link utili:

Merchandising ufficiale CB è distribuito da: www.scareystore.com
Il sito della FOAD Records che ha da poco stampato CB ‘Frammenti Di Vita’: www.foadrecords.it 

Cripple Bastards I Myspace
www.cripple-bastards.com

(Txt Fabrizio De Guidi; Pics Rigablood)

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