Highlights
Salmo live @ Fabrique, Milano – recap
December 19, 2016 | Salad Days 1Doppio sold out al Fabrique di Milano per una degna chiusura del suo Hellvisback Tour.
Salmo è su un altro livello, si alza dall’essere rapper e arriva all’essere artista. Questo termine gli si addice per la sua capacità di circondarsi di creativi, videomakers, musicisti, personaggi che compongono una crew che diventa anche etichetta, che ha il coraggio di non cavalcare l’onda per arrivare facilmente all’obiettivo, ma vuole portare al pubblico (come nel caso dei cari Slander) nuove proposte musicali a gente che si aspetterebbe il classico, ormai mainstream, rap. Per puro caso ho ascoltato un’intervista a Salmo in radio, dove discuteva del fatto che andava in giro con la band (nella quale militano membri di Linea77 e Vanilla Sky) per far vedere ai suoi giovani seguaci che esiste la musica suonata oltre alle produzioni al computer, e che possa servire da spunto per imbracciare uno strumento, formare una crew, girare e farsi conoscere in maniera indipendente. Proprio come ha fatto lui arrivando ad una formula vincente, uno show coinvolgente, un vero e proprio spettacolo che mixa suoni, luci e video in background, e vede il rap mischiato con vari altri generi come se fosse una band crossover dei primi duemila. Sembra di fare retorica, di dire cose scontate ma vi basterà andare a vedere uno dei suoi prossimi shows: una spanna sopra a tutti i colleghi della scena.
(Txt Marco Mantegazza; Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
‘Star’ – Movie Premiere Torino 7dic 2016 – recap
December 15, 2016 | Salad DaysMercoledì 7 dicembre mi sono recato a Torino, presso il “Cinema Classico” per assistere alla presentazione di ‘Star’, un film di Marc-Aurèle Vecchione, aka Orel, writer della vecchia scuola Parigina, nonchè autore di altre produzioni e documentari.
All’entrata del cinema, c’era un grosso telone nero e a chi entrava veniva messo a disposizione un pennarello bianco per taggarlo. La proiezione è iniziata sulle 22:30, in lingua originale con i sottotitoli in italiano.
Star è un writer della capitale francese dall’ attitudine molto hardcore, dipinge un sacco in strada, ed è diffidente del mondo delle gallerie con la quale alcuni personaggi di sua conoscenza sono invece a contatto. Un giorno la polizia fa un irruzione in alcune case tra cui la sua, sequestrando diverso materiale e Star viene interrogato e messo alle strette assieme ad un amico che gli testimonia contro, anche se non rivelando agli agenti la sua tag, ma mettendolo comunque in ulteriore difficoltà. Nel frattempo, nell’attesa del definire meglio l’accusa e le conseguenze, il ragazzo ha il divieto di lasciare la città, ma nonostante questo si reca a Roma in treno con alcuni amici Writers. A Roma incontra una ragazza che tagga Figa ed altri due Writers, Inferno e Casino, ed assieme a loro va a dipingere, in metro e sui treni, oltre a bombardare la città. Ritorna a Parigi molto carico e spensierato, ma poco dopo viene convocato e gli viene notificata una multa di 170000 euro. Il ragazzo viene convinto da un amico ad avere a che fare con un gallerista ma non vuole comunque fare delle tele ma cercare qualche altra soluzione x proporsi… il film continua un altro po’ fino a giungere alla fine.
Alla fine della proiezione, il regista, che parlava abbastanza bene italiano, ha risposto ad alcune domande fatte dal pubblico, spiegando tra le altre cose, che le riprese a Roma sono state fatte molto spontaneamente e senza determinate autorizzazioni. Sostenere i costi per un giorno di riprese autorizzate, risulta paradossalmente maggiore di eventuali spese legali per eventuali contestazioni sul materiale girato. C’era un copione del film, ma ogni scena è stata girata con molta naturalezza, ancorandosi al concetto del copione ma sviluppata in modo spontaneo, senza riprovare le scene, e spesso vivendo semplicemente la serata per la Capitale. Questa “fluidità” mi ha colpito molto, ed è quello che a mio parere caratterizza il lungometraggio, lo rende eccellente e gli conferisce un sapore molto urbano e reale.
All’uscita del cinema, davanti al telone completamente ricoperto di tags bianche, (tra le quali spiccavano alcuni nomi molto spessi come l’inglese Teach ed il francese Chaze entrambi dei DDS e GT crew,, oltre al romano Trota-rileggetevi l’intervist su Salad Days Mag-) venivano distribuiti gratis Uni Posca neri da con la punta da un centimetro e mezzo, con il logo “Star” nell’etichetta adesiva.
Una volta che ognuno ha avuto il suo pennarello, ci siamo spostati tutti, spettatori e regista, verso un bar a quache centinaio di metri per continuare la serata, bevendo e facendo quattro chiacchere nella Torino by Night.
(Txt & Pics SECSE -dic 2016)
Crystal Castles @ Fabrique, Milano – photorecap
December 14, 2016 | Salad DaysCrystal Castles @ Fabrique, Milano – photorecap
Pictures by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved
Killing Joke @ Live Club, Trezzo (Bg), 13 Novembre 2016 – Live Report
November 22, 2016 | Salad DaysNessun saluto, nessuna parola, le luci si accendono ed il basso di Martin “Youth” Glover comincia a suonare il riff martellante di ‘The Hum’, accompagnato dalla batteria di Paul Ferguson e la chitarra metallica di Geordie.
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Frank Carter & The Rattlesnakes + Young Blood @ Legend Club, Milano – photorecap
November 2, 2016 | Salad DaysFrank Carter & The Rattlesnakes + Young Blood @ Legend Club, Milano – photorecap
Pictures by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved
Nothing @ Ohibò, Milano – recap
October 11, 2016 | Salad DaysNonostante la domenica sera e l’incombenza della settimana lavorativa il ritorno dei Nothing in Italia è stato un evento con un gran seguito, tanto da riempire abbondantemente la sala concerti dell’Ohibò di Milano.
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Moose Blood + PUP @ Legend Club, Milano – recap
October 2, 2016 | Salad DaysUn sabato sera dalle aspettative molto alte, che vede il quartetto di Canterbury su Hopeless Records nel loro primo tour da headliner in Italia, dopo il passaggio qualche tempo fa come supporto ai Man Overboard in occasione del Pop Punk.It Fest.
Vengono accompagnati in apertura dai Luca Brasi: direttamente da St Helens, Tazmania con un bandname italoamericano, il loro show non dorme per niente coi pesci (Il Padrino, per chi non cogliesse la reference) ma riscalda la serata radunando tutti i presenti all’interno della sala concerti per tutta la durata del loro set e preparando la salita ai canadesi PUP. Secondo le preferenze personali di molti, dovevano essere proprio loro a fare da headliner, e il pubblico lo dimostra dando molto calore ed iniziando ad agitarsi davanti al palco fino al momento in cui il cambio porta i Moose Blood a suonare una scaletta, che si divide tra il loro disco di debutto ‘I’ll Keep You In Mind From Time To Time’ ed il loro ultimo lavoro ‘Blush’, dalla quale grafica viene presa l’idea per le decorazioni del palco: led strings rosa. Qualche scambio di parole verso il mixer per suoni non troppo precisi ma la performance è più che soddisfacente, dai pezzi più movimentati tipo ‘Bukowski’ a quelli da ascoltare tenendosi per mano tipo ‘Gum’. Chiusura di serata con la coda ai banchetti del merch dove erano presenti anche le versioni in vinile dei dischi di tutte le bands della serata.
(Txt Marco Mantegazza & Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Slayer + Carcass + Behemoth @ Market Sound, Milano – recap
September 4, 2016 | Salad DaysLo storico gruppo torna in Italia dopo una non lunghissima assenza a tenere alta la bandiera del thrash metal.
Questa volta lo fa portando con se i polacchi Behemoth e gli inglesi Carcass, che vanno così a completare una lineup imperdibile per gli ascoltatori di questi sottogeneri di metal estremo. Lo show, nella location open air milanese del Market Sound, viene aperto relativamente presto ma in perfetto orario dai Behemoth, sotto un sole cocente seppur calante che un pò si scontra con la loro attitudine e soprattutto col loro face painting. Per gli amanti del genere lo show è comunque intenso, Nergal che interagisce col pubblico a suon di bestemmie, costanti bocche a ferro di cavallo e grande cattiveria, non mancano poi messe nere in base prima dell’inizio dei pezzi, fuochi, passaggi di incensi come antibenedizione prima di pezzi come ‘The Satanist’ e ‘Ora Pro Nobis Lucifer’.
Tempo di una veloce cena agli stand e prendono posizione sul palco i Carcass, i quattro pionieri del death-grind si presentano davanti al gigante backdrop con la grafica di ‘Surgical Steel’, la maggior parte della scaletta è presa infatti da questo loro lavoro e la scelta di ‘Unfit For Human Consumption’ come pezzo di apertura non è casuale. Per fortuna c’è spazio per un pò di pezzi vecchi e ottima la chiusura con
‘Heartwork’.
Si è ormai fatta sera e poco prima delle 22 inizia l’arpeggio di ‘Delusions Of Saviour’ che preannuncia ‘Repentless’ come primo pezzo, poi doppietta dallo stesso disco con ‘Disciple’ e ‘God Send Death’ e finalmente la bella sorpresa di qualche pezzo vecchio del calibro di ‘Fight Till Death’ e ‘Mandatory Suicide’. Presenti ovviamente i classiconi da sentire per forza come ‘War Ensemble’, ‘Postmortem’, ‘Season In The Abyss’ e dopo una breve pausa il ritorno sul palco con ‘South Of Heaven’, ‘Raining Blood’, ‘Black Magic’ e la grande dedica al defunto Hannemann con ‘Angel Of Death’. Tolta la contentezza di vedere una band iconica è tempo di ragionare a mente fredda: sarà il fatto che non è passato troppo tempo dall’ultima volta che son venuti da queste parti (lo scorso novembre a Milano) ma lo show è sembrato troppo uguale a quello precedente in fatto di scaletta e forse addirittura inferiore a livello scenico, infatti nel tour di ‘Repentless’ la scenografia era effettivamente molto coinvolgente, con croci rovesciate che si muovevano su e giù dal top dello stage ed altri effetti che questa sera sono comunque mancati. Rimane comunque un appuntamento imperdibile e ci saremo sicuramente la prossima volta che i quattro di Los Angeles metteranno il piede nel Belpaese.
(Txt by Marco Mantegazza: Pics by Arianna Carotta x Salad Days Mag)
Parkway Drive @ Circolo Magnolia, Milano – recap
August 26, 2016 | Salad DaysEnnesimo ritorno in terra nostrana per i cinque di Byron Bay che ricalcano il palco del Magnolia di Segrate, alle porte di Milano, accompagnati solamente dai tedeschi Burning Down Alaska.
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Bay Fest 2016 | Backy Bay, Bellaria, (Rn) – recap
August 21, 2016 | Salad DaysEbbene, la Riviera Romagnola non è solo un luogo esclusivo e famigerato per discoteche lidi. La Riviera Romagnola è stracolma di band, di piccoli club di punx scalmanati e ragazzi con tanta forza e caparbietà, proprio come gli stessi che anche quest’anno hanno tirato su il Bay Fest.
Se già la scorsa edizione, per chi c’è stato, aveva impressionato in quanto ad organizzazione e vastità del palco e coinvolto un grosso numero di persone beh quest’ultima è stata fantasmagorica, peccato per chi l’ha persa. Sin dalle prime ore del pomeriggio durante la prima giornata, il 14 di Agosto, attorno al BakyBay lido e all’area dedicata al fest, tutta nuova, in un grosso parcheggio limitrofo alla spiaggia, l’assembramento di gente è notevole. Al piccolo bar sulla spiaggia, da ‘Gigi’ ci si ferma a prendere un ghiacciolo e la ragazza al banco esclama subito: “Oh ma quanta gente avete portato quest’anno!”. I ragazzi di Lp Rock e dell’intera organizzazione sono sul posto da giorni ormai, i corpi trepidano d’emozione, è tutto pronto.
Aprono i cancelli alle 16:00 precise, la prima band, gli IS Ska-core salgono sul palco puntuali alle 18:00, ma prima di cominciare la folla è già tutta attorno al tendone del Punk Goes Acoustic, capitanato da Andrea Rock di Virgin Radio che incessantemente ha suonato cover del punk rock mondiale ad ogni cambio palco per tutta la due giorni. Accanto a loro, ci sono quelli del Filler: artisti, nient’altro da dire. Maglie del fest serigrafate all’istante, grafiche da capogiro e un paio di giochi divertenti tipo indovinare brani e dischi dei Nofx con dei bigliettini. Sul palco procedono le performance. Is, poi Coffee Shower punk rock con stile, ormai da tanti anni, proseguono i Talco paladini dello skacore da corteo, diciamo quello un po’ più politicizzato, e si arriva al momento dei super nomi: A Wilhelm Scream, a dir poco perfetti, una carica impressionate, il batterista è migliorato molto, Nuno il front man è irrefrenabile, forse il miglior show dopo quello dei Nofx per la prima giornata.
Strung Out subito dopo: sotto tono, il cantante stona parecchio e a volte i chitarristi vanno fuori tempo, molti reduci dal Punkrock Holiday dicono che li sono stati fantastici ma al Bay Fest non hanno dato proprio il massimo. E’ già tardi, ma nessuno è stanco, arrivano i Nofx: è un classico, Fat Mike entra e prende in giro tutti, molti tra il pubblico gridano già “suona!”, loro cominciano, ‘Linoleum’ è solo al terzo posto di una scaletta incredibile. Uno dei migliori show degli ultimi anni ha detto il grasso Mike, infatti hanno suonato venti minuti in più. Show concluso con gran fisarmoniche di Melvin. Quando tutto sembra finito, inizia sul secondo palco, quello dove suonarono i Millencolin l’anno scorso, in spiaggia, l’after party: gran bolgia e altro giro di alcolici, si canta e si salta fino all’alba.
Il secondo giorno di fest inizia con l’apertura dei cancelli alle ore 16:00, sempre come da programma. L’arrivo del pubblico si muove a rilento stavolta, il numero è minore, sul web alcuni, i soliti burloni, si lamentano per scelte di scaletta, per problematiche legate ai sistemi di sicurezza (tipo il non poter uscire una volta entrati se non con un pass) e per i suoni forse sporchi. Inutile dire che non ha un senso tutto ciò, vista la mole di lavoro che ogni regaz dell’organizzazione ha addosso, senza nessun pensiero al portafogli ma piuttosto per una grande passione, e sono inclusi i driver che hanno sudato davvero per far quadrare tutti gli spostamenti richiesti.
Iniziano i locali Honey, una magia, divertimento allo stato puro senza dar conto allo scarso numero di persone davanti al palco. Subito dopo salgono sul palco i romani Lags, ovviamente la nota più divertente per tutti è vedere il simpaticissimo Andrew Howe che non è solo quello dello spot del Kinder Bueno eh, è uno forte in atletica, tipo, e una bomba a suonare la batteria. Arriva poi il momento dei nuovi idoli delle folle punk hardcore nostrane, gli Slander! Muro sonoro, gran bolgia, velocità massima per i veneziani, forse però la grandezza del palco non giova alla loro performance.
Super nomi anche per la seconda giornata. Derozer, sono i primi a salire sul palco, ora: cosa vuoi dire ai Derozer? C’era chi dal lato gridava scherzando “fate i Derozer!”, certo perchè sono perfetti da vent’anni tipo, poi chiudono con ‘Branca Day’ e scatta il caos.
Satanic Surfers: Rodrigo ha la solita maglia con le maniche strappate degli Antiseen. Dice che in Italia gli porta fortuna, infatti va alla grande anche questa volta. Molti attendevano questo momento, soprattutto chi se li era persi durante l’anno ad eventi come il Groezrock, pazzeschi, velocissimi.
Ultimi, non da poco, in chiusura tra stanchezza e birre volanti gli Screeching Weasel: musicalmente viaggiano, ringraziano ed invitano sul palco anche Andrea Manges vecchio amico, Ben il frontman però forse si dilunga in qualche critica di troppo, discorsone sulla Monster Energy evitabile (e tra l’altra già sentito al Groez/ndr).
L’after party è responsabilità dei ragazzi del ‘Dirty Monday’ di Milano sul secondo palco, nel mentre però ci si comincia a salutare ed organizzare per la chiusura di quello che resterà tra gli eventi più belli e ben ricordati dell’anno. Poi ti capita anche che salta un transfer alle 23:00 all’imrpovviso e la mattina dopo porti in van fino all’aeroporto di Bologna il chitarrista dei Weasel, brutto? A me è capitato. Questo è il Bay Fest 2016, non c’è spazio per le lamentele, ma per i tanti applausi e i complimenti per chi si è fatto in quattro.
(Txt by Turi Messineo – Pics by Arianna Carotta)
Tyler The Creator live @ Carroponte, Sesto San Giovanni (Mi) – recap
July 27, 2016 | Salad DaysOttimo riscontro per la data milanese del rapper losangelino, che si è trovato sul palco junior del Carroponte di Sesto San Giovanni di fronte ad un’area piena di appassionati del suo stile, musicale e non.
Ad accompagnarlo nel suo tour ci sono i compagni di Odd Future, Taco e Jasper, che son stati ovviamente valore aggiunto alla proposta della serata. Una permanenza forse leggermente corta, circa un’oretta volata via senza accorgersene perchè come sappiamo il tempo vola quando ci si diverte e lo show è completamente coinvolgente: la figura istrionica di Tyler si dilunga in conversazioni con i presenti tra un pezzo e l’altro, portando il tutto su un piano soprattutto comico. E allora non mancano le risate quando prende a pugni un alieno gonfiabile regalatogli da qualcuno del pubblico, quando rimanda indietro un reggiseno che gli è stato tirato sul palco, quando si esalta perchè qualcuno tra la folla alza una tavola promodel dell’amico skateboarder Kevin Bradley. Rimanendo poi sulla parte musicale nessuno rimane deluso: i tre sul palco saltano e ballano sui pezzi più ritmati come ‘What The Fuck Right Now’, ‘Deathcamp’, ‘Pilot’ e ovviamente ‘Yonkers’, riportano un’altra atmosfera su ‘She’ ed altri pezzi dal mood più tranquillo. La cosa più strana (ma giustificabile) dello show è stato vedere dopo l’entrata i ragazzini che correvano non sotto il palco ma direttamente in fila (che arrivava ad un centinaio di persone) davanti alla tenda del merch, per tentare di accaparrarsi uno o più pezzi della collezione di vestiti ed accessori di Tyler…
(Txt Marco Mantegazza: Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag)
Adolescents + Kerosene @ K100, Campi Bisenzio (Firenze) – photorecap
July 26, 2016 | Salad DaysAdolescents + Kerosene @ K100, Campi Bisenzio (Firenze). Martedì 19 luglio 2016. Prima serata organizzata da Underdogs Collective.
Pics by Francesco Ristori x Salad Days Mag – All Rights Reserved
KEROSENE
Deftones live @ Live Club, Trezzo (Bg) – recap
July 12, 2016 | Salad DaysDopo sei anni dal passaggio su questo stesso palco, la band californiana torna nel Bel Paese per presentare il suo ultimo lavoro ‘Gore’ corredato dai brani più famosi che accompagnano la band da ormai decenni.
La serata inizia con i londinesi Three Trapped Tigers, che con il loro misto di post-rock, hard rock ed elettronica intrattiene la gente che inizia già ad affollare il Live Club. Meno di un’ora di set per poi lasciare spazio al cambio palco e alla salita di Chino Moreno e soci sul palco. Inizio di fuoco con ‘Rocket Skates’, ‘My Own Summer’ e ‘Be Quiet And Drive’, il tutto accompagnato da uno spettacolo di luci a volte soft a volte accecanti che completano la parte visuale del concerto. Il locale è veramente gremito, d’altronde lo show è sold out da ormai parecchie settimane, e dentro si fa fatica a muoversi, cosa che costringe il management ad aprire uno dei balconcini per permettere alla gente di evitare un pò di calca. Band nettamente a suo agio sul palco e davanti alla folla, che non si risparmia in quanto a singalongs e movimento / stage diving, chiusura con ‘Root’ ed ‘Engine n°9′ per un degno show che ha lasciato solo commenti positivi al riguardo.
(Txt Marco Mantegazza; Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Bad Religion live @ Market Sound, Milano – recap
July 6, 2016 | Salad DaysIl ritorno in Italia della band culto del punk rock.
Arriviamo all’ingresso del Market Sound, location milanese già collaudata l’anno scorso per un’altra sessione di concerti estivi, e dopo i controlli di rito arriviamo di fronte al palco “piccolo” dove sta finendo di suonare la band di apertura, Siveral da Milano, una band alternative rock che per quanto sia capace stride abbastanza con lo spirito punk rock della serata. Dopo il cambio palco e l’accensione dello schermobackdrop con il classicissimo logo impossibile da non riconoscere, salgono sul palco i 5 di Los Angeles. Alcuni di loro non mancano tantissimo dall’italia, abbiamo visto nei mesi scorsi Jay Bentley sul palco coi Me First And The Gimme Gimmes e Brian Baker assieme ai suoi Dag Nasty (l’intervista completa la potete leggere su Salad Days Mag #28 – The Summer Issue). Greg Graffin sembra contento di tornare tra il popolo italiano, che non ha mai mancato di dargli affetto e se ne ricorda bene quando al microfono dice che la serata è fantastica e, rivolgendosi a Baker, che sarebbe perfetta con un calice di vino e le stelle. Baker non può fare altro che ricordare a tutti che è l’unico membro straight edge della band e la cosa non lo concerne. Dal punto di vista musicale lo show è ottimo, un inizio con pezzi più recenti quali ‘Crisis Time’, ‘Social Suicide’ e ‘Fuck You’, per poi andare indietro a ‘No Control’ e ‘I Want To Conquer The World’, tutta la scaletta è un viaggio temporale nella loro discografia con la particolarità di aver racchiuso a piccoli gruppi dei pezzi di ogni era. E così si prosegue con ‘Los Angeles Is Burning’, ‘Robin Hood In Reverse’, si torna indietro a Tony Hawk Pro Skater 2 con ‘You’ e si ritorna a cantare tutti assieme con ‘Sorrow’. Nonostante la polvere alzata dal pogo e 27 pezzi suonati, i Bad Religion tornano sul palco per chiudere con le tre più attese da tutti in sequenza, ‘Punk Rock Song’, ‘Infected’ e ‘American Jesus’. Uno show ottimo, che fa salire le aspettative per questa band di (ci tocca ammetterlo) non più giovani ma che è un ottimo esempio di età che si trasforma in esperienza, di un gruppo che ha posto le basi per il suo genere e continua a costruirci sopra.
(Txt Marco Mantegazza – Pics Francesco Castaldo)