Highlights
The Roots @ The Jazz Cafe, London – photorecap
July 17, 2017 | Salad DaysThe Roots @ The Jazz Cafe, London – photorecap
Pictures by Nicola Antonazzo x Salad Days Mag – All Rights Reserved
THE ROOTS
MDC Millions of Dead Cops @ Elpaso Okkupato, Torino – recap
July 10, 2017 | Salad DaysDopo 9 anni tornano a Torino gli MDC nella cornice di El Paso Occupato mecca del punk hardcore torinese e italiano!
Gli MDC, acronimo di Millions of Dead Cops, sono un gruppo formatosi nei primi anni’80 negli USA a Austin, Texas, successivamente trasferitosi a San Francisco e attualmente residente a Portland nell’Oregon. Sono tra i più significativi esponenti del punkhardcore politcizzato d’oltreoceano assieme a band del calibro di D.O.A. e Dead Kennedys. Il loro omonimo LP di debutto, datato 1982, è tra i capisaldi del genere; un vero classico senza tempo.
(Txt & Pics by Stefano Guidi x Salad Days Mag)
Ratos De Porao @ Spazio 211, Torino – photorecap
July 6, 2017 | Salad DaysRatos De Porao @ Spazio 211, Torino – photorecap
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Souls Of Mischief @ The Jazz Cafe, London – photorecap
July 4, 2017 | Salad DaysSouls Of Mischief @ The Jazz Cafe, London – photorecap
Pictures by Nicola Antonazzo x Salad Days Mag – All Rights Reserved
Salmo @ Phenomenon (No) – photorecap
June 30, 2017 | Salad DaysSalmo @ Phenomenon (No) – photorecap
Pictures by Francesca Cortese x Salad Days Mag – All Rights Reserved
Punk Rock Raduno intervista agli organizzatori
June 24, 2017 | Salad DaysManca circa un mese alla seconda edizione del Punk Rock Raduno, 4 giorni di concerti, mostre e iniziative a Bergamo, divise tra il centro città e l’Edoné, una bella cornice open air,
dove sono garantiti anche 6/7 gradi in meno rispetto a qualsiasi afa estiva! Franz Barcella e Andrea dei Manges suonano, organizzano e promuovono da una vita, non è strano che questa fantastica idea sia venuta a loro.
https://www.facebook.com/punkrockraduno/
https://www.facebook.com/events/326114477759219/
SD: Siamo solo alla seconda edizione del Punk Rock Raduno e quindi mi sento ancora autorizzato a chiedervi: come vi è venuta l’idea?
[Franz] Chiacchiere tra amici. È partito tutto da me e Andrea. Io rappresento Otis Tours che è l’agenzia del suo gruppo, i Manges, cui ho fatto anche uscire qualche disco nel corso degli anni. Oltre che essere tutti grandi amici, io e Andrea avevamo iniziato anche a collaborare più intensamente per via della sua distribuzione e online store, Striped Music, che praticamente si prende cura di tutto ciò che faccio uscire. Guardando alla programmazione estiva di Edoné, il locale bergamasco che ospita l’evento, abbiamo iniziato a pensarci e quando è venuto a mancare il festival Monster Zero (dell’omonima etichetta austriaca) abbiamo proseguito con l’idea di fare un meeting che raccogliesse etichette, promoter e appassionati a noi vicini. Volevamo una specie di festa di fine anno, come lo è il Festival Beat per il mondo garage, dove ci si potesse divertire al di là dei gruppi che suonano, creare collaborazioni e fare pace se si era scazzato durante l’anno! Ci tenevamo che l’;evento fosse inclusivo ed “istruttivo” approfittando del fatto che le serate Edoné sono gratuite, sembrava una buona occasione per fare appassionare qualcuno. Come dice Fat Mike “il punk rock è la musica più figa di tutte”, è comprovato, ma talvolta manca di esposizione, spesso la gente ha dei preconcetti verso il punk rock dovuti alla moda o altro, ma se la si espone nel modo corretto, anche al do it yourself, molti posso ancora venirne attratti. Al di là del programma che pubblicheremo a margine, cosa sta per succedere al PRR 2017?
[Andrea] Quest’anno abbiamo cercato di espandere il programma, non solo facendo più live, ma cercando di creare più spazi in centro Bergamo, dove il pubblico del festival possa cogliere l’occasione per visitare la città e trovare piccole cose da fare o vedere fuori dall’Edoné. Ci saranno mostre ed eventi a tema punk a Bergamo, alcuni iniziaranno già da metà giugno. Poi viene il festival vero e proprio.
[Franz] Si parte già di mercoledì 12 luglio allo spazio Goisis con l’acustico di Dr. Frank e la presentazione di King Dork Approximately, il suo nuovo libro. Sarà una specie di “welcome party”. Giovedì 13 Luglio è la volta dei New Bomb Turks e l’inizio ufficiale del PRR, il venerdì è la giornata più particolare con le varie iniziative in centro città – dove abbiamo scelto quattro realtà affini dal punto di vista etico che ospitassero i loro eventi – e i concerti la sera, sabato tutto gratuito all’Edoné. La domenica, visto che lo scorso anno ci siamo arrivati come degli zombie, abbiamo optato per una giornata rilassante, pranzo tutti assieme, Punk Rock Yoga, l’Hangover Cup di calcio per finire con il mega schermo e la proiezione all’aperto del film ‘Gimme Danger’ in collaborazione con Lab80. Inizialmente pensavamo di fare meno giorni per questa edizione, ma ovviamente poi siamo finiti a farne di più e pure più intensi….
SD: Come è stato recepito il concerto a pagamento dei New Bomb Turks, che è una novità per il festival e quasi anche per l’Edoné?
[Franz] Ne abbiamo discusso molto. Il primo anno è stato fantastico, è andato tutto bene, ma vorremmo crescere. I concerti gratuiti sono perfetti perché permettono di rendere fruibile la musica, ma ti obbligano a lavorare con budget piuttosto bassi. L’edizione 2016 è stata resa possibile dagli sponsor – dalle etichette all’Ostello di Bergamo – e dai gruppi stessi che sono arrivati per il semplice rimborso spese. Sono arrivati i Chixdiggit! dal Canada perché erano coinvolti in un regalo di matrimonio, gli abbiamo organizzato una settimana di tour e abbiamo fatto quadrare i conti. Anche quest’anno dobbiamo ringraziare la maggior parte dei gruppi che arrivano per il minimo indispensabile e anche le band più piccole che spesso vengono a loro spese, l’evento può funzionare in quel modo grazie alla grande collaborazione che abbiamo trovato. Ci teniamo che il festival rimanga gratuito o comunque molto accessibile e molti sono tuttora sorpresi del fatto che lo sia. Vorremmo allargare anche i confini musicali, in questo senso il PRR nasce attorno al cosiddetto Ramones-core, ma già quest’anno la collaborazione con Mazza (No Reason Records & Booking),
Corner Soul e altri va in questo senso. Non vuole essere un festival strettamente di genere, vorrebbe essere un festival di punk rock do it yourself allargato a suoni vicini. In cui tutti si sentano un po’ a casa.
SD: Avete mai pensato a un kickstarter per il PRR?
[Franz] Da una parte è una cosa figa, io stesso ho contribuito ad un paio di progetti, ad esempio a quello dello stesso Andrea per la realizzazione di due singoli dei Veterans. Dipende ovviamente da come lo si fà, ma sfruttato bene e con la giusta consapevolezza è uno strumento interessante. Dall’altra parte però in me resta sempre viva quest’etica per cui le cose devi fartele da te. Se mai avessimo la possibilità di portare al PRR i Jawbreaker o gli Screeching Weasel, potrebbe essere divertente lanciare un crowdfunding, ma non sarebbe mai la condizione vincolante per farlo accadere. Il bello del PRR è proprio che non sta alle generiche regole o vincoli di un’organizzazione da festival e se qualcuno vuole contribuire può donare anche ora tramite il sito, può comprare la compilation online, il vinile o il merchandise.
SD: C’è una ragione per cui si chiama raduno e non festival?
[Franz] Manuel Cossu, batterista dei Manges, ha suggerito il termine “raduno”, all’inizio suonava strano ma descrive bene l’evento e suona esotico agli stranieri! Descrive meglio l’idea della collaborazione che ne sta alla base. Ti faccio un esempio, c’è una disegnatrice di Bergamo che a titolo personale ha fatto dei segnalibri dedicati ai Ramones per chiunque abbia prenotato l’ostello e queste cose arricchiscono il raduno. Lo scorso anno è nata spontaneamente una fanzine del PRR che viene replicata anche quest’anno ancor più approfondita ed io stesso non so nulla di questa cosa. Queste cose esulano dal business. Fanno sentire tutti partecipi, distruggono le barriere tra organizzazione, band e pubblico.
[Andrea] L’età media dei punkrockers si è alzata tanto. Molti appassionati hanno figli, impegni, e non riescono ad andare spesso ai concerti delle rispettive città. Quindi per unire chi ancora si sbatte e farlo incontrare con chi è più comodo e prendere 3/4 giorni per stare a Bergamo e vedere tutti insieme un sacco di bei gruppi, si fa il raduno. Sperando di riaccendere la passione di tanti e risvegliare anche le scene locali, per far andare meglio le cose a chi si fa il mazzo durante tutto l’anno. Bergamo è una città che in questi anni sta offrendo tantissimo, farlo qui è stata una scelta naturale.
SD: A poco più di un mese, quanto spazio prende il PRR della vostra giornata?
[Andrea] Da quando abbiamo deciso di fare la prima edizione, ovvero a primavera dell’anno scorso, non abbiamo più smesso di lavorarci! Per fare un bel lavoro bisogna dedicarci tutto l’anno e la speranza è che ogni edizione faccia da trampolino di lancio per l’anno successivo. Al momento è una mole di lavoro enorme… ma già quest’anno stiamo lavorando più veloci dell’anno scorso ed ogni cosa che impariamo la potremo replicare l’anno successivo con molti meno sforzi.
[Franz] Tanto. Tantissimo. È un incubo se guardi alle ore che ci devi dedicare, anche perché non ci tiriamo mai indierto davanti a niente. Giusto per farti un esempio: a fine festival, l’anno scorso, alla fine di tutto io ed Andrea ci siamo ritrovati su un tavolo di Edoné alle due di notte, per tirare un pò le somme. Abbiamo preso una penna ed un foglio di carta, e ci siam detti “ok, cosa facciamo l’anno prossimo? Partiamo subito!”. Non è qualcosa che dobbiamo fare, è che siamo proprio contenti di lavorarci. È allo stesso tempo fatica, piacere, ma anche tanta soddisfazione ed orgoglio.
SD: Qual è la cosa che vi terrà sulle spine fino all’ultimo?
[Franz] L’alloggio dei gruppi, le tempistiche ed il meteo!
[Andrea] Franz Barcella!
SD: In ambito festival, avete dei riferimenti personali cui paragonate il PRR?
[Franz] In Europa manca un festival di riferimento sul genere e ci piacerebbe esserlo. Il problema è che un evento simile puoi farlo da appassionato o per business e in quest’ultimo caso subentrano agenzie, numeri, biglietti, che è anche giusto, ma vorremmo mantenerlo a un livello in cui tutto ci piace. In Europa sono un grande fan del Festival Beat, che si concentra sul creare un piccolo mondo tutto legato all’evento e Bergamo sotto questo punto di vista si presta bene. È una citta in espansione, ha una bolla di concerti e attività incredibile, la Portland italiana come dice qualcuno, c’è l’aeroporto che è fondamentale, non sono tantissime le strutture recettive ma sono ben disposte verso di noi. Una cosa che tengo a dire è che le risorse di Edoné, tra la qualità del cibo, le postazioni
del bere, l’entusiasmo dei collaboratori, sono superiori a molti festival che vedo in giro.
[Andrea] Non credo abbia senso imitare gli altri eventi punk rock che ci sono in Europa. Il Punk Rock Raduno ha una identità propria. Sì, il Festival Beat di Salsomaggiore può essere una bella fonte di ispirazione, sarebbe fantastico raggiungere un simile status con il raduno.
SD: Franz, Bergamo Sottosuolo, con cui organizzi altri concerti, ha avuto uno spinoff veneto. Nessuno vuole il PRR in franchise?
[Franz] Son sicuro che qualcuno potrebbe volerlo, anche se non abbiamo ancora avuto richieste! Forse perché, per usare un termine calcistico, siamo i classici giocatori “bandiera”, quelli che ormai non esistono più. Non pensiamo al miglior offerente, perché nulla di quello che facciamo è in vendita.
SD: L’idea del Punk Rock Holiday, di far suonare gruppi “nuovi” che abbiano partecipato all’edizione precedente come pubblico, la condividete?
[Franz] Non so se mi spingerei al punto di renderla una regola ma la condivido dal punto di vista etico, con BG Sottosuolo facciamo una cosa simile per i gruppi locali, chiedendo che chi vuole suonare ci porti il materiale durante una qualsiasi precedente serata. L’idea di essere sfruttati non ci piace.
SD: C’è qualcosa che vi rende particolarmente fieri del PRR 2017?
[Andrea] Sono colpito dai tanti che si offrono di aiutarci, dalle bands che non vedono l’ora di esibirsi, dagli amici che ci supportano continuamente e in generale la nostra scena che ha capito quale fosse lo spirito della nostra iniziativa e la sta facendo propria. Sono contento che si sia capito che non stiamo vendendo un format a nessuno, stiamo creando una piattaforma per dare spazio ad una nicchia musicale che per varie ragioni non si era ancora tolta la soddisfazione di avere un pò più di attenzione addosso.
[Franz] I concerti in centro città, le esposizioni, ed in generale la scaletta dei gruppi. C’è anche la storia di Dr. Frank dei Mr. T Experience che è abbastanza divertente, lui ha suonato nel medesimo posto in cui si trova l’Edoné, quando era semplicemente un parco che ospitava la festa di Mellow Mood. Nel 2006 era stato chiamato a suonare a sorpresa a un matrimonio a Monza e lo avevamo inserito senza fare promozione anche nella festa qui a Bergamo ed è rimasto un concerto mitico costruito sul passaparola. È tornato poi a suonare nella saletta dell’Edoné e quest’anno torna con i Mr. T Experience e farà un set specifico per il PRR. Prendono il posto dei Queers che hanno cancellato l’intero tour, sai che i miei grandi desideri nella vita erano Queers a Bergamo e Atalanta in Europa…
SD: Quando riuscirai a coniugare punk rock e Atalanta?
[Franz] Ah ah, in un certo senso, sono già due realtà vicine. Anche Manuel dei Manges è tifoso dell’Atalanta, i Manges han suonato alla festa della Dea diversi anni fa, ma soprattutto il mondo ultras non è poi così distante dal punk rock: ci sono le fanzine, l’;autoproduzione, l’organizzazione di feste… Sono due mondi che uniscono, creano aggregazione, riempiono vuoti. Se invece parli della società Atalanta, non credo sia una cosa vicina a noi, o che ci avremo mai a che fare…
SD: Qual è il sogno proibito del Punk Rock Raduno di Bergamo?
[Franz] Il mio sogno sono i Rancid. Sarebbe il cerchio che si chiude, soprattutto per Bergamo. È ovviamente impossibile, ma di sogni ne abbiamo realizzati tanti!
[Andrea] Io più realisticamente vorrei che l’amico CJ Ramone tornasse a Bergamo per una delle prossime edizioni del Raduno.
(Txt Marco Capelli x Salad Days Mag / Pics Stefano Bevilacqua – All Rights Reserved)
I-Days / Day 2 @ Parco di Monza – Autodromo Nazionale – Recap
June 22, 2017 | Salad DaysContinua l’avventura degli I-Days con un secondo giorno più rilassato, almeno per quanto riguarda il bill dei gruppi.
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Green Day + Rancid @ I-Days, Parco di Monza – Autodromo Nazionale – Recap Day 1
June 19, 2017 | Salad DaysIl primo giorno degli I-Days è chiaramente improntato su un mood nostalgico-revival per tutti quelli che tra il 1995 e il 2005 hanno vissuto di pane e punk rock.
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Slayer @ Alcatraz, Milano – recap
June 14, 2017 | Salad DaysNon contenti di aver visto Araya e soci esattamente sette giorni prima nel gigante contesto del Primavera Festival di Barcellona, ritorniamo a vedere gli Slayer all’immancabile appuntamento italiano.
Lasciando indietro le solite polemiche da social sul fatto che non vadano più visti in questa formazione (d’altronde cosa facciamo, uno lo riesumiamo e l’altro lo portiamo indietro a calci in culo?), lo schieramento è ormai solido e rodato. Si divertono visibilmente, sicuramente presi meglio che nella data di Barcellona, con dei suoni fatti come si deve e uno show che, seppur tralasci tutto il fardello di croci rovesciate in movimento ed ambientazione varia che si erano portati appresso l’ultima volta nella stessa location, rimane diretto e senza fronzoli e lascia spazio ad una scaletta che va a rastrellare per la maggior parte dalla prima decade della loro storia, con grande maggioranza da ‘Seasons In The Abyss’, qualche chicca tipo ‘Chemical Warfare’ ed ovviamente portandosi dietro qualcosa del recente ‘Repentless’ come la ormai classica apertura con ‘Delusions Of Saviour’ messa in base per accompagnare l’entrata della band con l’omonima dell’ultimo disco. Di sicuro meno gente rispetto all’ultima volta che si son presentati all’Alcatraz di Milano, ma la cosa più bella è stata sicuramente il ricambio generazionale che si sta facendo notare, con intere famiglie con figli al seguito che tendono ad abbassare l’etа media, altrimenti irrimediabilmente alta, dei presenti.
(Txt Marco Mantegazza – Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Dune Rats @ Morel, Lugano (CH) – recap
May 15, 2017 | Salad DaysUna delle più grandi truffe del rock’n’roll viste ultimamente, e una delle più riuscite.
L’interesse per questa band è cresciuto esponenzialmente dopo aver visto il loro ultimo video ‘Braindead’, che praticamente raccoglie tutto quello che una band australiana dovrebbe fare: fregarsene di suonare bene, skateare, drogarsi, pensare più a divertirsi che al futuro.
Non è tanto l’affrontare quattro o più ore di strada per tornare dal Venezia Hardcore Fest e dirigerci direttamente al locale a Lugano, quanto il fatto che poche ore prima del concerto ci sorgono seri dubbi se effettivamente questo si terrà e soprattutto dove: la location segnata sull’account Bandsintown dei Dune Rats non sembra esistere e non troviamo un evento Facebook relativo alla serata. Dopo aver mosso un po’ di richieste riusciamo a carpire tutte le info, veniamo a scoprire in seguito che gli organizzatori han tentato di virare verso il “secret show pubblico”. La location è una figata, ex carrozzeria luganese in faccia al lago, si suona dove prima probabilmente c’era la reception, magari una volta la gente ci firmava fatture e ora siamo a vedere una crew di australiani ubriachi in pantaloncini e capelli lunghi. Si perché le bands son due, in apertura The Gooch Palms, amiconi dei Dune Rats con i quali condividono, oltre allo stile musicale, la stessa passione per lo sfasciarsi prima di suonare.
Ma alla gente non sembra importare molto l’effetto finale delle canzoni, la serata è impostata più sul party che sul concerto quindi va bene cosi. Va talmente bene che durante il set dei Dune Rats si vedono stage diving in spazi claustrofobici (se alzo una mano tocco tranquillamente il soffitto senza stendere il braccio), beer bong offerti dal chitarrista Danny con birra versata dentro la scarpa di un malcapitato del pubblico e bevuta sempre da li, un paio pause leggermente lunghe tra un pezzo e l’altro per permettere al batterista Brett di vomitare nel secchiello che si era appositamente portato di fianco alla batteria. Cantando di droghe, bevute, party, ragazze, trip mentali questi ragazzi australiani stanno portando il loro divertentissimo garage punk letteralmente in giro per il mondo, acquisendo una fanbase sempre più forte ed affezionata, soprattutto grazie a situazioni come queste.
(Txt Marco Mantegazza x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Enter Shikari @ Alcatraz, Milano – recap
May 11, 2017 | Salad DaysGiusto pochi giorni prima dello show all’Alcatraz di Milano un collega inglese mi raccontava di quanto in Inghilterra gli Enter Shikari sian percepiti come mainstream, quasi pop.
Nonostante non metta in dubbio la sua esperienza diretta ero rimasto scettico perchè i miei ricordi di questa band son legati esclusivamente a serate di dubbio gusto nelle quali il DJ metteva ‘Sorry You’re Not A Winner’ per vincere facile con quei tre battiti di mani.
Ma questo concerto di Milano invece, in occasione del decennale di ‘Take It To The Skies’, ha dato una visione più matura della band. In tour con i Mallory Knox, è stata inoltre un’occasione per approfondire meglio questa band di supporto, il cui singolo ‘Better Off Without You’ sta girando moltissimo anche sulle radio nazionali.
Nonostante qualche normale segnetto di età, gli inglesi Enter Shikari portano a casa un ottimo spettacolo, molto sentito dal pubblico, un Alcatraz non ricolmo ma con i presenti estremamente volenterosi di partecipare, muoversi e cantare con la band.
Per concludere e per sentirsi un po’ il peso degli anni addosso, è bene ricordare di nuovo che sono
passati 10 anni dalla prima volta che abbiamo battuto le mani per quelle famose 3 volte.
(Txt Marco Mantegazza; Pics Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Mark Stern x Punk Rock Bowling full interview
May 9, 2017 | Salad DaysPRB is a 3 day festival in Downtown Las Vegas created in 1998 by Mark and Shawn Stern of BYO Records and Youth Brigade. The headliners of this 2017 edition are Iggy Pop, Bad Religion and Cock Sparrer! I had such an amazing time two years ago when I went – between shows, bowling, pool parties and lots of drinking, I even won some money! – so I can’t wait to be back this year! If you don’t know the festival yet I hope this interview will make you want to check it out soon. Trust me, you won’t regret it!
Diana Spaghetto: This is PRB 19th year. How did the idea of PRB came about in 1998? Were bowling tournaments something you guys were already doing with friends in other bands and punk rock labels and decided to turn that into a whole festival experience?
Mark Stern: In 1998, we started a small bowling tournament in Santa Monica with a bunch of labels and bands. Epitaph, Hopeless, BYO, I think Nitro had a team and some others, probably about 40 of us. We heard Fat Wreckchords were also doing a league in San Francisco, so we decided to all meet in Vegas for a bowl off. Kind of like a punk rock convention, hanging out with bands and labels that we all worked with and only saw once in a while. We had 28 teams total the first year at The Gold Coast Casino. We all stayed there, bowled, gambled and we threw a few shows. The awards party was at The Double Down Saloon which is a small punk bar near the airport, and I believe it was one of Me First and the Gimme’s first shows. That little bar was packed and everyone had such a great time that we decided to do it again the next year. Well, word spread about this crazy weekend and before you know it, we had sold out the 2nd year with over 60 bowling teams.
Diana: Wow that’s more than double the teams you had the first year!
Mark: Yeah! So after that, we started having waiting lists to get a team. If you were a band or label that had a team from the previous year, you got to keep your spot until a cut off date. If that team didn’t register, then we opened up the spot to the waiting list. Soon the waiting list got so big that we started doing 2 squads of bowling and then 3. We now have over 800 bowlers and use 3 different bowling centers that we shuttle everyone to from downtown. Bowling happens before the festival starts, so it doesn’t conflict with going to any shows.
Diana: I think the idea is so clever. Not only bowling and punk rock go together perfectly but it’s also a very nice way to hang out with your friends and meet new people in a total different environment than a regular music festival. What are the labels that usually take part in the tournament?
Mark: These days we don’t have as many labels taking part since it got bigger and we’ve opened it up to the general public. The festival and the shows are more of the focus now, but we still have the core bowling teams coming back to take part. Epitaph still comes, Fat and BYO still have teams (although I don’t bowl on it anymore because I’m too busy with the fest). We’ve got some newer labels participating as well and a lot of bands too.
Diana: So anyone can participate now.
Mark: Yes, now it is open to everyone to bowl. We do have a screening process to weed out professional bowlers as they like to try to get in on the tournament to win some of the prize money which is somewhere around $10,000. But if you want to bowl, you can just get 4 friends together and sign up on our site. once everyone has been screeened and accepted, then you just register and pay and show up and bowl!
Diana: What’s the team that has won more tournaments in the history of PRB?
Mark: Actually Epitaph has won the most. Originally since none of us are real bowlers, we all just bowled and whoever had the highest team score placed accordingly. The top teams went to a playoff elimintation round the 2nd day until there were 2 teams left for the championship match. We didn’t have a handicap system so it was just scratch bowling. Epitpah were the best bowlers of our whole event, so they would win more often. My label BYO lost to them in the championship one year by 1 pin, that was exciting. After 2 years I believe, the bowling alley told us to implement a handicap system to make it more fair to the bowlers that weren’t as good. After we did that, then it was anyone’s game. It’s much more fair with the handicap system because if you aren’t a good bowler and have a huge handicap, then bowl a fluke of a great game, it really puts you in the position to do well.
Diana: Can you share your favorite memory, crazy moment, funny situation, something memorable that has happened at one of the PRB events?
Mark: Wow, there are so many (and some of those Vegas moments can NEVER be shared). The time the guy who was all fucked up crawled out his hotel window at the El Cortez and ran across the roof above the valet which is made of glass and the whole thing shattered and he fell through into the valet. Went to the hospital to get 26 stitches in his head and was back at the festival in the pit within a few hours. Then there was the time when a guy (not with PRB) had a suite at the hotel and charged it to his grandmother’s credit card. Got drunk and passed out in the tub with the water running. It overflowed and flooded out every suite in the 3 floors below him.
Diana: His grandma must have been very happy!
Mark: Hahah yes I’m sure! And about the bowling… when we used to stay at Sams Town and have all our bowling there, the 3rd squad of the day was always more of the “party” crowd who didn’t take bowling as seriously. A lot of them would dress up in costumes, Davey from Tiltwheel dressed up as a banana, there was a rabbit, guys with trombones that would blow them when you were about to bowl, people sliding down the lanes holding on to the ball, total shit show.
Diana: Is there any band that comes every year to play the club shows or the festival as a tradition?
Mark: We actually try to not repeat bands until 2 or even 3 years so the lineup doesn’t become redundant. Once in a while we do, but it’s my goal to not repeat. After that first year that The Gimme’s played the awards party, we started getting Manic Hispanic to alternate years with The Gimme’s for the awards party and soon it was just Manic Hispanic every year to close things out. Now we’ve been having Punk Rock Karaoke close out the weekend at a club show. It’s usually the only club show we do on the last night so everyone can get together and get up on stage and sing their favorite songs to end the weekend. It gets pretty crazy at those shows and it’s almost like summer camp where no one wants to go home no matter how ruined they are from the weekend festivities.
Diana: Last year a second PRB in Asbury Park was added and this is the second year. What made you decide to add a June date, with a different line-up and why in NJ?
Mark: Well we just knew that a lot of punks that live on the East Coast would never be able to afford to come all the way across the country, get a hotel, buy a ticket, etc. so we wanted to try an East Coast version to give those people a little bit of the experience from Vegas. It will never be exactly the same because of curfews, etc. but Asbury Park has a lot going on and we still do late night club shows. This year we are hoping to do pool parties there as well as movie screenings, art exhibit and some other ideas are in the works. Last year was a huge success so we are trying it again this year with what I think is an awesome and more diverse lineup. If people come out and support the event then we have every intention of coninuing to build on it. We picked Asbury Park because it’s right by the ocean, it’s summer, it’s kind of easy to get to for a lot of people in the surrounding cities.
Diana: Are you guys planning on adding more cities to the festival in the future?
Mark: We did some big club shows in Denver last year and are about to announce Denver in the next few days with some great PRB club shows, but beyond that, we won’t do any more cities.
Diana: How did you guys manage to keep the spirit of the festival so diy and “for the people” during the years? It’s really a festival that for me embodies the spirit of “from the punks to the punks”. It’s accessible, affordable and you see old punks, families, and young punks all together. From hardcore, to punk rock to Oi! it’s really a festival with a perfect line-up that brings all the punks together.
Mark: Well it ain’t easy!! Hahaha! We have a great team that we work with for all aspects of the festival. Everyone is involved with punk rock and it’s a part of their life so we all have the same vision when putting this whole thing together. Obviously our prices are dictated by the cost of the bands and production, so that is something that is always a challenge, but wherever we can control prices, we try to keep them down as best as possible. We aren’t out there to price gouge people and try to get discounted hotel rooms to offer, keep the ticket fees down compared to other festivals and most importantly keep the drink prices down and serve drinks that people actually want. Our bar prices at the festival are probably 1/2 what other festivals charge. We want people to be able to enjoy themselves and it’s a long weekend so we try to be as accommodating to that as possible. We also do quite a few free events and try to reward the people who support the festival (which is what enables us to do all the other events) with priority entrance for the free events, etc. Because without the support of the PRB audience, we would not be able to put this whole thing together for 19 years.
Diana: Thank you Mark for the interview! Anything else you want to add for people who will be attending the festival for the first time?
Mark: If you have never been to PRB in Vegas, I think it’s a great festival to experience. Sign up for a team, come to the festival, the pool parties and just jump in and see what it’s all about. We usually sell out so now is the time to make your arrangements because it’s a holiday weekend and hotels start filling up right around now. If you live on the East Coast, make the trek to Asbury Park. There are some great hotels within walking distance of the festival, it’s right by the beach and is always a good time.
(Txt by Diana Spaghetto x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Sean Paul @ Fabrique, Milano – full recap
April 19, 2017 | Salad DaysL’ultimo mio ricordo di un live di Sean Paul era legato ad una puntata di TRL (quando ancora Mtv si degnava di trasmettere musica)…
…dove il cantante giamaicano non riusciva a finire le strofe delle sue canzoni, ma si meritava un 10 pieno per le interazioni umane con le sue ballerine. Il tutto è rimasto in sordina nella mia mente fino al suo ultimo live in Italia al Fabrique di Milano, dove ho potuto constatare con piacere che poco o niente è cambiato. Nonostante l’innegabile mancanza di arrivo alla fine delle strofe, grande festa sul palco, un sacco di motivazione da e verso il pubblico, mosse pelviche, ma soprattutto non è cambiata la voglia di far festa legata a questo genere musicale: Sean Paul fa più da direttore delle danze che da artista vero e proprio, creando più un evento / serata che un concerto. D’altronde c’era sicuramente un motivo se il gig era da tempo sold out.
(Txt by Marco Mantegazza, Pics by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Jedi Mind Tricks + 7L & Esoteric + DJ Snuff @ O2 Academy Islington London – photorecap
April 14, 2017 | Salad DaysJedi Mind Tricks + 7L & Esoteric + DJ Snuff @ O2 Academy Islington London – photorecap
Pictures by Nicola Antonazzo x Salad Days Mag – All Rights Reserved