Caliban ‘Ghost Empire’
Review Overview
4.5
4.5CALIBAN
‘Ghost Empire’-CD
(Century Media)
4.5/10
Il mostro shakespeariano Caliban compie già sedici anni e ritorna col nono full lenght, un lavoro tipicamente dalla doppia faccia, che vuole mettere insieme l’impatto violento con la poesia dell’anima. ‘Ghost Empire’ è l’ennesimo album metalcore fatto di riffettoni pesanti intervallati da melodie strumentali e vocali, che trasporta fino ad oggi uno schema ormai superato e inflazionato negli anni, che in pochi sanno davvero trasmettere attualizzandolo con gusto. Tutte le dodici tracce in questione seguono questo canovaccio classico, in cui i Caliban tentano di modernizzare i loro suoni droppando le chitarre, spostandosi sul metalcore più in voga in stile Emmure, finendo però per mediare troppo con la loro innata verve metal, creando lunghe canzoni con un sacco di groove, ma che non partono mai con veloce decisione e non devastano con breakdown trascinanti. Le melodie sono stucchevoli al massimo, a volte inascoltabili come in ‘Nebel’, e sicuramente sempre ruffiane come lo è tutto l’album. I Caliban strizzano palesemente l’occhio ai fan dei Bring Me The Horizon e del metalcore di oggi, provano a puntare sulle atmosfere mettendo di mezzo archi e chitarre postrock, ma non riescono a convincere, per un genere ed una band che hanno avuto il proprio apice una decade fa e che sono destinati alla pensione.
(Francesco Banci)
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