Boston Manor ‘Glue’
Review Overview
8
8BOSTON MANOR
‘Glue’–LP
(Pure Noise)
8/10
‘Welcome To The Neighbourhood’ è stato uno degli album meglio riusciti del 2018 e ‘Glue’, il terzo album dei Boston Manor, è in procinto di superarlo. La band emo-punk di Blackpool, Lancashire, Inghilterra non si scosta molto dalle sonorità a cui ci ha abituato (aprendo anche ai synth), ponendo un’attenzione maggiore sui testi, che vanno ad abbracciare tematiche critiche sull’Inghilterra post-Brexit, il divario generazionale e i mass media, ma anche affrontando argomenti più sensibili ed intimi come il suicidio, l’accettazione di sé e la mascolinità tossica. È importante lo sguardo in prima persona del frontman Henry Cox, che decide di aprirsi questa volta senza mezzi termini mettendosi in gioco in maniera onesta e senza filtri: se in ‘On A High Ledge’ rivive la sua testimonianza diretta di un suicidio, in ‘Terrible Love’ mette nero su bianco tutti i suoi difetti, e se in ‘Everything Is Ordinary’ non ci si stupisce nemmeno tanto di come la società si sia ormai desensibilizzata dai problemi del mondo, in ‘1’s & 0’s’ vengono messe di fronte due generazioni differenti. Le uniche note negative sono imputabili forse alla scarsa immediatezza di alcuni pezzi, soprattutto nel finale, e alla lunghezza dell’album, che sono difetti sinceramente trascurabili di fronte ad un gioiellino come questo.
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi, @fabrizio1919)
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