Bone Man ‘Plastic Wasteland’ + Camel Driver ‘Camel Driver’
Review Overview
6.5
6.5BONE MAN
‘Plastic Wasteland’-CD
(Pink Tank)
6.5/10
Ci vogliono un paio di ascolti per capire dove vogliono andare a parare questi ragazzotti tedeschi che, si presentano con un album dall’artwork molto curato e dalle sonorità abbastanza varie che si ficcano a testa bassa in quel limbo tra l’alternative made in USA, post-grunge e l’immancabile stoner (versante psichedelico). Il primo giro di ascolto lascia un poí freddi per l’approccio vocale abbastanza inusuale e per una manciata di brani che giocano un poí troppo con l’immaginario freakettone anni’70 (cfr. ‘Old Brew’ e ‘Wayfaring’). Superata la prima impressione tutto sommato neutrale, bisogna ammettere che questi ragazzi sappiano creare delle belle atmosfere, soprattutto quando spingono sul pedale dell’heavy psych (la conclusiva deflagrante ‘Undergrowth’), o quando riescono a unire le atmosfere prettamente desertiche con l’approccio da cantastorie alla Mark Lanegan (‘Dry Habit’). Disco tutt’altro che perfetto ma quanto meno coraggioso ed intrigante.
(Davide Perletti)
CAMEL DRIVER
‘Camel Driver’-CD
(Pink Tank)
5/10
Non troviamo niente di particolarmente interessante in questo lavoro autointitolato dei Camel Driver, band tedesca che si cimenta in uno stoner rock strumentale abbastanza rilassato ed easy, senza grossi scossoni e abbastanza scolastico nel suo approccio a questo genere che definire saturo di proposte è riduttivo. I trentasette minuti di ‘Camel Drive’ pescano a piene mani da tutto l’armamentario della tipica band stoner desertica, ma il risultato è davvero ben poco interessante sia per chi è digiuno di queste sonorità, sia ovviamente per chi è super smaliziato e già ampiamente ferrato in materia. Il sound dei Camel Drive è ben poco corposo e avvincente e l’ascolto di questo disco è quasi da pilota automatico: riff sentiti mille volte, produzione non particolarmente curata, una certa svogliatezza (o svaccatezza?) di fondo nell’esecuzione che non aiuta ad invogliare l’ascoltatore nel proseguire con l’ascolto. Almeno la copertina è divertente…BOCCIATI!
(Davide Perletti)
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