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Salad Days Magazine | November 21, 2024

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BLOWERS ‘S/T’

BLOWERS ‘S/T’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

BLOWERS
‘Blowers’-LP
(Spooky)
8/10


Ultimamente mi ha preso una certa invidia per i nostri amici “australi” (metto assieme Australia e Nuova Zelanda). Fine 2020, tre nazioni di rugby: prime partite dove ho visto il pubblico delle grandi occasioni gremire gli stadi neo zelandesi. Adesso l’America’s Cup a Aukland… in mezzo i Tame Impala, che qualche weekend fa piazzano dei concerti sold out in Australia, come ai vecchi tempi, come se non fosse successo niente. Insomma, passo da uno speranzoso: “son contento, preso sarà così anche da noi”, a un depresso: “sono una merda, siamo delle merde, non sarà mai così da noi (molto probabile/NDR)”. In questo tremendo limbo, per fortuna Riga mi segnala l’uscita dei Blowers, punk band (penso) da Melbourne. Come quando mi sono beccato dal vivo i Bee Bee Sea, al Punk Rock Raduno di qualche tempo fa: “ho visto la banda”! Banda?? No, BOMBA. Era dai Teengenerate che non sentivo roba tanto sgangherata quanto potente. Più recentemente, come sapete, qualche perla in ‘All You Can Beat Volume II’ ve l’avevo suggerita: ricordate i Shit Missile? Bene. Moltiplicate per 15. E aggiungete dei titoli tipo ‘Too Old For This Shit’, ‘Hate That Shit’, ‘Exterminate’. Non c’è niente di sbagliato da queste parti, compreso l’essere conformi al discorso quote rosa. Il faccione della copertina è una versione lo-fi, ancora più caricaturale, del pugno di ‘Fistful Of Metal’, piuttosto che del cranio trapanato di Anselmo e Company. E mai come in questo caso la forma corrisponde alla sostanza. Per chiarezza: non è una botta metal, ok? Ma quando un tiro del genere arriva da un gruppo punk (penso a certe cose della Crypt, penso ai Poison Idea, piuttosto che agli Antiseen) è ancora più un godimento! Qui in Europa escono, in vinile colorato, per la Chaputa Records. Per una volta riporto, paro paro, il loro comunicato stampa, che sarà che sono portoghesi, ma parla del disco, non di fuffa, senza citare ‘Live At Pompei’ o altre cose improbabili come solo dalle nostre parti sanno fare: “so damn fast, so damn raw, so damn rude, so damn good”… ed aggiungerei: “so damn simple”!
(fmazza1972)

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