Black Veil Brides ‘Black Veil Brides’
Review Overview
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5BLACK VEIL BRIDES
‘Black Veil Brides’–LP
(Spinefarm, Universal)
5/10
Onestamente gruppi come i Black Veil Brides li ho sempre tendenzialmente evitati, in primo luogo per un fatto di gusti. Ora, non essendo un patito del genere, mi riesce un po’ difficile recensire questo self-titled, ma ci provo comunque. Per chi non li conoscesse, i BVB sono assieme dal 2006 e dal 2010 fino ad oggi hanno messo assieme ben quattro album con un crescendo esponenziale di popolarità, virando dallo screamo e dall’alternative metal al glam metal e all’hard rock. Per questo ‘Black Veil Brides’ si sono affidati ad un produttore come Bob Rock che non è di certo l’ultimo arrivato avendo alle spalle lavori con band come Metallica, Mötley Crüe, Bon Jovi, 311 e avanti, quindi da questo punto di vista non c’è nulla da dire, anzi. Biersack si sente dalla voce che è cresciuto (è un ‘90) ed è molto più credibile, seppur io non riesca a trovar “credibile” una band truccata all’inverosimile e vestita di pelle, facendomi credere che un gruppo come loro voglia più che altro impressionare il giovane ascoltatore inesperto, ma questo è forse un discorso troppo ampio. Restano comunque undici pezzi che, tra il bene e il male, risultano in larga parte adatti ad un passaggio radio, come il singolo di debutto ‘Heart Of Fire’,‘Devil In The Mirror’ e ‘World Of Sacrifice’ dove i BVB spingono belli aggressivi, non sfigurando in pezzi tristoni come le ballate ‘Goodbye Agony’ e ‘Walk Away’, anche se arrivare alla fine è un’impresa per chi resta stuccato dagli assoli. Non mi sento di consigliare tutto questo a chi non ama i Mötley Crüe o i Kiss o a chi non ha vissuto nel pieno gli anni’80, fatto di capelli cotonati, eyeliner e pantaloni stretti di pelle; per tutti gli altri, se avete il coraggio, andate pure: ah, vi ricordo che l’anno prossimo dovrebbe uscire anche il film di Jem e le Holograms.
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi)
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