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Salad Days Magazine | November 20, 2024

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Black Beat Movement interview

Black Beat Movement interview
Salad Days

Naima, voce dei Black Beat Movement ci ospita in quella che loro stessi amano definire “Beat Odissey”.

Ed effettivamente il loro EP omonimo ha molto da regalare agli amanti delle sonorità black… E non solo.

SD: La domanda che forse tutti si fanno dietro a un progetto così ampio è come si sia riusciti a unire menti artistiche così diverse tra loro. Visto che abbiamo l’occasione rivolgo la domanda direttamente a voi!
BBM: In realtà è stato semplicissimo: tramite una mail! Una mail scritta da me e Bolo dopo una lunga chiacchierata insieme in cui avevamo parlato dell’idea di mettere in piedi un nuovo progetto in cui si riflettesse principalmente la passione di entrambi per la black music. L’abbiamo indirizzata a più musicisti e quelli che hanno risposto attualmente fanno parte della band, a parte Dj Agly che è arrivato alcuni mesi più tardi. Inizialmente tutti erano un po’ titubanti e sul chi va là, ci conoscevamo musicalmente in base ai progetti a cui ognuno di noi si dedicava in quel momento, ma non sapevamo né a livello umano né a livello creativo a cosa saremmo andati incontro. La prima jam che abbiamo fatto è stata una sorpresa, ne siamo usciti tutti soddisfatti. Poi è stato tutto spontaneo, ognuno ha cominciato a portare idee alle prove e abbiamo iniziato a lavorarci seriamente.

SD: Guardando la vostra line-up si nota come l’unione di personaggi da anni nell’ambiente alternative nazionale (e non) e artisti ancora poco noti a livello mediatico abbia dato frutti incredibili. Come si è giunti a una simile unione d’intenti a livello artistico e come nascono i vostri brani?
BBM: I nostri brani nascono dalla libera sperimentazione musicale in sala.

SD: In Rete iniziano a girare le prime recensioni sul vostro disco e bisogna ammettere che l’accoglienza è stata fin qui calorosa da quanto si legge. Vi aspettavate un riscontro così positivo sin dalle prime battute?
BBM: Speravamo in un riscontro positivo ed eravamo coscienti del fatto che sarebbe potuto accadere anche il contrario. Fortunatamente tutte le recensioni che sono state fatte fino ad ora sottolineano le potenzialità di questo progetto, sia per quanto riguarda i suoi componenti che per le idee che vengono sviluppate. L’avventura è appena cominciata e l’EP è semplicemente un biglietto da visita! Adesso dobbiamo capire bene dove indirizzare le energie e lavorare sodo.

SD: Il fatto di sperimentare a piene mani non credete possa essere un’arma a doppio taglio? Oppure la ritenete utile a dare una forma difficilmente catalogabile della vostra creatura?
BBM: Non c’è nulla di più interessante che sperimentare, dovremmo farlo ancora di più! La nostra è una sorta di esplorazione, ci piace dire “we are in a beat odyssey”, alla ricerca di un sound tutto nostro frutto dei gusti, degli ascolti, dello stile e del background di ogni componente della band. Ne è risultato un sound contaminato che probabilmente lo sarà ancora di più in futuro. Sicuramente questo è il nostro punto di forza e lo conferma il pubblico eterogeneo presente ai nostri concerti. Non sappiamo esattamente dove ci spingeremo ma sicuramente ci lasciamo tutte le porte aperte senza dover per forza chiuderne alcune per essere incasellati sotto un unico genere.

SD: Il fatto di esservi spinti al commercio del disco in ambito digitale la dice lunga sull’attuale veduta delle band nei confronti della distribuzione fisica. Cosa vi ha spinto a questa scelta?
BBM: L’etichetta Maninalto! Records si sta occupando della distribuzione digitale ma ci teniamo a specificare che il nostro EP è interamente autoprodotto e fisicamente autodistribuito direttamente da noi ai concerti.

SD: L’Italia nel vostro caso vi va stretta, ancora ancorata ai classici stili musicali e poco incline alle novità. Siete d’accordo? In chiave estera come intendete muovervi?
BBM: Si, ma del resto è sempre stato l’artista a rischiare! Per quanto riguarda l’estero dobbiamo ancora capire come muoverci ma ci stiamo organizzando.

SD: Siete una band che su disco riesce tranquillamente a gestire sia il lato dancefloor che quello più intimo da jazz-club. Tutto questo può essere trasportato anche sul fattore live? Mi spiego siete a vostro agio sia in contesti open-air che in quelli da club oppure optate maggiormente per una singola situazione?
BBM: Questo è sicuramente un altro punto di forza del progetto dato che ci sentiamo a nostro agio in entrambi i contesti, riuscendo a creare delle situazioni e atmosfere tali da accontentare chi ha voglia semplicemente di ascoltare, chi di ballare e chi di entrambe le cose. Recentemente ci è capitato di partecipare all’evento Turn Up the Music presso l’Alcatraz di Milano in apertura ai Sud Sound System. In quella occasione ci siamo esibiti per la prima volta in dj set (voce, sax, dj) e c’è stato un buonissimo feedback, indice del fatto che i brani funzionano e che la nostra musica è apprezzata anche in contesti di questo tipo.

SD: Qual è a vostro avviso il pregio di questo EP omonimo?
BBM: La contaminazione fra stili diversi.

SD: Un EP fondamentalmente è il primo passo in attesa di un disco. Siete già al lavoro su di esso o i tempi non sono ancora maturi?
BBM: Stiamo lavorando a nuovi brani e abbiamo intenzione di dedicarci al disco a partire dal prossimo autunno. Per il momento abbiamo in programma di far conoscere la nostra musica durante l’estate ad un pubblico sempre più ampio, perfezionare il live arricchendolo con nuovi brani e fare uscire un paio di videoclip.

Black Beat Movement 01 web

SD: Visti i vari progetti di ogni singolo musicista come bisogna giudicare i Black Beat Movement? Un side-project o una band a tempo pieno?
BBM: Bella domanda! Sarebbe bello che ognuno di noi ti scrivesse la sua opinione personale a riguardo. Senza ombra di dubbio tutti ci dedichiamo a tempo pieno alla band ma collaborando con altri progetti le energie vanno dosate bene! Siamo tutti d’accordo sul fatto che dovremmo provare molto di più.

SD: La parte vocale è un’altra piacevole sorpresa, Naima infatti sembra essersi immedesimata alla perfezione con la struttura sonora di ogni brano. Quanto è stato complesso nel suo caso mettersi in gioco in un progetto come quello Black Beat Movement?
BBM: Se devo essere sincera non ho trovato delle grandi complessità nel mettermi in gioco in questo progetto. Mi sono lanciata con entusiasmo! Sicuramente ho richiesto a me stessa un grande impegno costante, essendo la mia prima esperienza in un progetto inedito in cui mi sono trovata a dover creare delle linee vocali e dei testi che fossero all’altezza della parte strumentale. Ho cercato di tirar fuori la mia timbrica al meglio lavorando molto sull’interpretazione e scrivendo testi che parlassero di situazioni legate a viaggi (‘Kerouac’), stati d’animo (‘H.a.p.p.i.n.e.s.s.’), esperienze (‘Everything Is Clear’), amore (‘Slow’) e vita quotidiana (‘Ride The Wave’). Forse la complessità maggiore è quella di essere l’unica ragazza in un ambiente prevalentemente maschile, ma ho le spalle larghe e so come farmi valere!

SD: Quanti sforzi stanno dietro alla realizzazione di questo EP?
BBM: Tanti, ma sicuramente tutti affrontati con entusiasmo e passione.

SD: Guardandovi attorno quali nomi della scena italiana consigliereste?
BBM: Motel Connection, Bud Spencer Blues Explosion, Verbal e 2 Pigeons.

SD: E quali invece hanno influito sulla crescita del progetto Black Beat Movement?
BBM: Erykah Badu, N.E.R.D., The Roots, Roni Size, Dub Mafia, Jamiroquai, Portished, Massive Attack e la maggior parte degli artisti appartenenti al Bristol Sound.

SD: Dal punto di vista live cosa avete in programma per questo 2013?
BBM: Speriamo di riuscire a girare il più possibile questa primavera/estate, per il momento in Italia, cercando di entrare a far parte della programmazione di alcuni festival importanti. Per il 2013 pensare all’estero probabilmente è un po’ prematuro ma siamo tutti d’accordo sul fatto che al più presto vogliamo oltrepassare il confine!

SD: Un saluto ai lettori di Salad Days Mag?
WE ARE IN A BEAT ODYSSEY.

http://www.facebook.com/theblackbeatmovement
http://www.blackbeatmovement.com/main/

(Txt by Arturo Lopez x Salad Days Mag – All Rights Reserved)

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