Billy Idol ‘Kings & Queens Of The Underground’
Review Overview
6.5
6.5BILLY IDOL
‘Kings & Queens Of The Underground’-CD
(BFI Records)
6.5/10
È abbastanza chiaro che dietro a questo disco (preceduto dall’uscita dell’autobiografia “Dancing With Myself” e a cui seguirà il tour in compagnia del fido Steve Stevens) ci sia un calcolato progetto di rilancio commerciale a trecentosessanta gradi del personaggio Billy Idol. Il ghigno più famoso del rock riappare dopo nove anni di silenzio, su etichetta BFI di cui è egli stesso proprietario, con un album ruffiano nel suo voler apparire così svogliatamente autoreferenziale. Un disco che dà ragione a chi pensa che i vecchi dischi di Billy Idol non valgano tutto il successo che hanno raccolto (ed io sono uno di questi). Soprattutto per quello che s’è raccontato di lui (vita da sex-symbol, droghe e motori, porno-fidanzate-suicide), molto più di quello che effettivamente meriti di esser menzionato, con l’ovvia conseguenza che un po’ per caso, un po’ perché se l’è cercata, si è venuto a creare un bel mito ribelle ma apparentemente extramusicale. Il nuovo Idol musicale, invece, è tutt’altro che nuovo, si ricicla (‘Postcards From The Past’ è quasi un’operazione di autoclonazione), si avvolge su sé stesso, prova a fruttare l’eclettismo di Trevor Horn (Yes) per diversificare le sonorità, alla soglia dei sessant’anni, età alla quale insistere col voler rockare a tutti i costi appare il più delle volte patetico. Alla fine, diradata la nebbia dell’infrastruttura massmediatica, sembra che non resti poi molta ciccia attorno all’osso di questo ‘Kings & Queens Of The Underground’.
(Flavio Ignelzi)
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Quasi nessun riferimento ai singoli pezzi dell’album in questa recensione. Così è inutile.
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