Back In The Days Reminder – Catania Tattoo Convention 2022
Ritorna, dopo due anni causa pandemia covid-19, l’evento Catania Tattoo Convention situato in un dei locali fieristici delle Ciminiere di Catania.
Come ben ricordavamo la rassegna, che si è svolta il 12 e 13 novembre, è stata ricca di tatuatori italiani ed internazionali (oltre 170 artisti), momenti dedicati alla musica live e spettacoli di burlesque, spazi espositivi (mostre, barbier, moto custom) e workshop che da qualche anno sono diventati un evento nell’evento.
Infatti Catania Tattoo Convention 2022 è occasione per fare due chiacchiere sull’argomento “workshop” sempre più presente durante questi eventi per la crescente richiesta dei tatuatori, specialmente quelli più giovani (nuovi). La durata dipende dall’organizzazione del lavoro del tatuatore coinvolto e varia circa dalle 3 alle 5 ore. Per questi workshop sono stati chiamati in causa due artisti, ovviamente fuori sede, uno fuori regione e l’altro fuori Italia, specializzati il primo nel colore e il secondo nel lettering.
(Luca Natalini)
L’italiano Luca Natalini (colore) ci spiega come si svolge un suo workshop: “un paio di ore sono dedicate alla spiegazione della propria tecnica, poi si passa agli accostamenti cromatici, composizione e colore nel tattoo. Infine si passa alla pratica, quindi tatuo una persona che ho scelto e sulla quale posso rappresentare al meglio la mia tecnica, (possibilmente con pelle chiara), anche in base alla posizione del tatuaggio, così da poter farlo vedere mentre lo si esegue e naturalmente predisposizione al tatuaggio da parte di chi poi lo terrà per sempre (eheheh!!!); personalmente i “corsi” li ho anche effettuati nel mio shop, non solo in incontri fieristici. Di solito in questi eventi si viene proposti e non ci si propone e le tecniche spiegate sono già avanzate, ti proponi a un’audience che già sa tatuare, non si parla più dell’abc”.
(Big Meas)
L’americano Big Meas (lettering): “tanti anni che lo faccio, lo ritengo molto utile per chi vuole skippare determinati passaggi, per non dire anni, di gavetta, e arrivare allo step successivo visto che in queste occasioni si ha l’opportunità di apprendere piccoli trucchi del mestiere portandoti al livello successivo. Io, per esempio, ho partecipato per anni a seminari e workshop che tra l’altro faccio nel mio shop per soli addetti ai lavori, chiaramente. Certo è che, di solito, per apprendere lo sviluppo di un’idea e del processo, sia creativo sia poi pratico, ci vorrebbero magari anni, anche solo un paio che qui decisamente salti. Diciamo che probabilmente i seminari, durando più giorni, sono più formativi, perché un’idea non la completi in un solo giorno, ma magari la rivedi e la modifichi nel corso del tempo, come può essere appunto un seminario di più giorni, mentre in un workshop è praticamente one shot”.
Poi ci sono le varie opinioni riguardo l’argomento di queste “lezioni”; da chi ritiene utili questi appuntamenti poiché si impara sempre qualcosa, è una cosa indubbia, a chi magari pensa il contrario e ritiene che è molto meglio la gavetta, attraverso la quale puoi davvero apprendere tanto vivendo il tatuaggio giorno dopo giorno per ore, vivendolo completamente, o infine addirittura chi, non proprio contrario, si è fatto direttamente tatuare dal tatuatore chiamato per un workshop, capendo attraverso domande e vedendo lo sviluppo dell’idea e della tecnica, entrambe “in progress”, sul proprio corpo e restandoci pure per sempre, partecipando praticamente a una lezione privata (possibilmente allo stesso costo-ndr) a tu per tu con il tatuatore e portandosi a casa pure “un pezzo” nuovo.
L’esperienza delle due giornate è stata più che positiva con una alta partecipazione di pubblico e un’organizzazione davvero impeccabile.
(Nerobove)
(Rhino)
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