August Burns Red ‘Found In Far Away Place’
Review Overview
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6AUGUST BURNS RED
‘Found In Far Away Place’–CD
(Fearless)
6/10
Gli August Burns Red hanno conosciuto la golden age del metalcore negli anni zero, restando comunque al di fuori del circolo dei gruppi più fighetti e arraffoni, ed oggi sono ancora vivi, pronti ad uscire col sesto full length. C’è da chiedersi se una band di questo tipo abbia ancora qualcosa da dire dopo cinque album di riff metal quinta-sesta-quinta-sesta dritti come fusi, intervallati da breakdown ormai sepolti dalla vanità delle mode effimere. La risposta si trova nelle undici tracce di ‘Found In Far Away Place’, che già dalla canzone d’apertura, l’ottima ‘The Wake’, conferma in pieno lo stile degli ABR, né più né meno. Il sound è sempre più massiccio, le parti strumentali melodiche e gli assoli sempre più cristallini. Le sorprese giungono nelle successive ‘Martyr’ e ‘Separating The Seas’, nelle cui variazioni si intromettono archi zigani, ritmiche degne del concertone del primo maggio, un po’ freak, che lasciano davvero basiti. La dose viene rincarata in ‘Majoring In The Minors’, dove ci troviamo catapultati in mezzo ad un film western, durante una quadriglia, fra un riff metal tiratissimo e l’altro. L’impressione è che gli August Burns Red non sappiano più come evitare di ripetersi, improvvisando improbabili divagazioni, che sinceramente risultano piuttosto pacchiane e ridicole. ‘Identity’ è probabilmente la canzone migliore dell’album, nel quale però ricorrono troppo spesso gli stessi schemi compositivi ed uno stile pomposo, che satura anche a causa della lunga durata dei pezzi. In generale l’album è potente, ma la risposta alla domanda iniziale è no, gli August Burns Red non hanno molto altro da dire ed è meglio che non ci provino con strani slanci fuori tema, quanto invece risultano ancora efficaci nello sfornare canzoni metalcore toste, per quanto già sentite.
(Francesco Banci)
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