Attila ‘Guilty Pleasure’
Review Overview
6.5
6.5ATTILA
‘Guilty Pleasure’-CD
(Artery)
6.5/10
“Battere il ferro finchè è caldo” è una massima che si applica benissimo agli Attila, che non stanno di certo perdendo tempo nel cercare di massimizzare l’esposizione guadagnata in questi anni grazie a… uhm… breakdown a iosa e video cazzoni? Inutile sottolineare come quello che caratterizza la proposta degli Attila è la presenza ingombrante del frontman Fronz, che con il suo delirante approccio al microfono, sia dal punto di vista prettamente vocale, un ibrido growl & rap che bisogna ammettere è quanto meno originale, che da quello lirico che passa dal più scontato “suck my fuck”, ad un uso disinvolto dei termini “gay” e “fag” che ha sempre attirato una valanga di critiche e accuse più o meno fondate al combo di Atlanta: facendo sociologia da due soldi si può accumunare l’uso del “nigga” nel mondo rap, con l’uso di “gay” da parte di Fronz & company, ma noi non siamo sociologi e quindi ci facciamo i cazzi nostri! Tornando a ‘Guilty Pleasure’, possiamo ben dire che la mezzoretta di ascolto è tuttosommato divertente e ignorante al punto giusto per garantire la presenza nel fidato lettore cd/mp3 per un periodo di tempo limitato ma comunque apprezzabile, e togliendo tutto quello che ci gira intorno il sound di questi amabili cazzoni sarà anche studiato ad arte, ma convince quasi a pieno nel mixare metalcore, death ed elettronica. Gli autoproclamati leader del “party death metal” portano a casa il risultato e tanti bei dollaroni scuciti dai genitori dei ragazzini più impressionabili.
(Davide Perletti)
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