Architects interview
Il progetto Architects nasce nel 2004 per volontà dei gemelli Searle, attualmente batterista (Dan) e chitarrista (Tom), a Brighton (GB).
Gli Architects, energici sul palco come nelle registrazioni studio, sono esponenti di spicco nel panorama metalcore, del quale fanno parte dal 2006, con il loro album d’esordio ‘Nightmares’ pubblicato sotto At The Deep End Records. L’anno successivo con l’arrivo di nuovo membro, il carismatico vocalist Sam Carter, vi è la seconda pubblicazione ‘Ruin’ rilasciata questa volta da United By Fate Records. Iniziano a delinearsi le tipiche degli Architects, sono aggressivi e taglienti e il nuovo cantante riserva non poche sorprese. È il 2009 quando il quartetto inglese rilascia ‘Hollow Crown’, da molti considerato il loro masterpiece, pubblicato sotto Century Media. La successiva pubblicazione ha visto un brusco cambio di sonorità, in questo lavoro troviamo toni più pacati e un ampio utilizzo di suoni puliti sia nella sezione strumentale che in quella vocale. Gli Architects ormai giunti al loro quarto album, ‘The Here and Now’ (2011), dividono critica e fan, la prima è entusiasta di questa loro evoluzione verso sonorità tendenti al post-hardcore, mentre i fan più nostalgici rimpiangono le sonorità tipiche del genere. Gli Architects non tardano ad assecondare le richieste dei fan, nel 2012 rilasciano ‘Daybreaker’. In questo loro quinto album si ha un ritorno alle vecchie tendenze più tipicamente metalcore, ma i loro testi perdono il carattere personale e passano a trattare temi molto più politicizzati. Lo stesso Tom Searle ha dichiarato che le liriche di questo album sono incentrate su religione, media, la società moderna e il rapporto con il denaro. Nel corso del 2013 vi è un altro cambio di etichetta, lasciano la Century Media e approdano alla Epitaph Records, sotto la quale all’inizio del 2014 pubblicano ‘Lost Forever//Lost Together’. Gli Architects si sono ormai costruiti un nome e hanno un proprio marchio di fabbrica, questo quinto lavoro ricorda gli esordi, è un ottimo album metalcore. È notevole la solidità gruppo nel quale dopo l’arrivo di Sam Carter non ha più avuto significativi cambi di formazione, speriamo che questi giovani ragazzi inglesi continuino uniti il loro cammino e sicuramente ci riserveranno degli ottimi lavori in futuro.
SD: Di recente avete realizzato il vostro nuovo album, con canzoni heavy e ben composte. Preferite quelle più heavy o magari quelle più lente e melodiche?
A: Beh, quelle heavy. Anche se nel nostro repertorio ci sono componimenti melodici, quando suonia-mo dal vivo è decisamente più divertente fare canzoni heavy!
SD: L’ultima vostra visita in Italia è stata l’estate scorsa. Com’è stata e che idea vi ha dato il nostro paese?
A: Durante il nostro ultimo viaggio in Italia ci siamo esibiti in vari locali, club e città, come per esempio Roma, o Cesenatico. Ci divertiamo sempre quando veniamo nel vostro paese e trascorriamo giorna-te veramente piacevoli!
SD: Sappiamo che sostenete la Sea Shepherd Conservation Society ed è una cosa veramente molto no-bile. Aiutate in maniera diretta questa associazione oppure attraverso donazioni e interventi di altro genere?
A: Ci stiamo dando da fare per la delegazione nel Regno Unito di questa organizzazione e c’è la volontà di fare un viaggio per lottare contro le uccisioni delle balene nelle acque dei Poli. Si tratta di imprese difficili da portare a termine, ma è importante crederci e insegnare e trasmettere questi valori anche ai bambini.
SD: Parliamo ora del genere metal in Italia. Vi appartengono diverse band, alcune note anche a livello internazionale. Ma come vedete questo tipo di musica nel nostro paese?
A: Il metal è praticato in Italia da vari gruppi musicali che raggiungono risultati molto buoni. La principale differenza rispetto all’Inghilterra, però, è che non è un fenomeno di massa, non sono numero-se le persone che conoscono e apprezzano questo genere in Italia.
SD: Qual è stato il vostro miglior concerto, quello più scatenato?
A: Di concerti belli ne abbiamo avuti parecchi, ad esempio quelli di Londra, Manchester, Amburgo. Ma penso di poter affermare con certezza che il nostro concerto preferito in assoluto sia stato quello di Budapest, pieno di carica, un evento shocking!
SD: Cosa ne pensate dell’Europa?
A: Abbiamo incontrato persone piacevoli, proprio come se fossimo a casa, nel Regno Unito!
SD: Come trascorrete il tempo in camper durante i vostri viaggi? Componete canzoni?
A: Sì, a volte componiamo canzoni, ma più che altro ci rilassiamo!
SD: Bene… beh, siete agitati e carichi per stasera?
A: Assolutamente si!
(Txt & Pics by Andrea Bassoli x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
Submit a Comment