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Salad Days Magazine | November 5, 2024

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Arcane Roots ‘Blood & Chemistry’

Arcane Roots ‘Blood & Chemistry’
Salad Days

Review Overview

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Rating

ARCANE ROOTS
‘Blood & Chemistry’ – CD/LP
(Play It Again Sam)
5/10


Primo full length per gli Arcane Roots, che puntano sull’eclettismo per smarcarsi nel vasto panorama alternative/indie. Evidentemente hanno molto da raccontare i tre inglesi, che riescono a superare l’ora di musica con dieci brani. ‘Energy Is Never Lost, Just Redirected’ entra romanticamente e in punta di piedi nelle cuffie per poi virare violentemente su un potente riff math-rock, che subito si smorza nell’ ultramelodico per infine sfociare nello screamo. Interessante, vario… in realtà non molto, se ciò si ripete all’infinito in ogni traccia seguendo lo stesso canovaccio, in brani di oltre cinque minuti. Gli ingredienti sono giusti, singolarmente, ma in realtà si avverte la voglia piuttosto sterile di mostrarsi, strafare ed accattivare. ‘Blood & Chemistry’ pretende di essere un grande album complesso dalle infinite citazioni stilistiche, ma finisce per ripetersi e accartocciarsi su se stesso. La voce cristallina, efebica di Andrew Groves risulta piuttosto fredda e alla lunga stucchevole nei numerosi ritornelli catchy, che richiamano la tradizione pop ed emo; la chitarra a volte scade nel manierismo, e ci deve pensare la parte ritmica a risollevare le sorti dell’album, che nelle sue atmosfere da cielo stellato scivola comunque tra alcuni inserti senza senso e lungaggini. Ascoltando il primo minuto di ogni traccia si potrebbe dire a buon ragione che questi giudizi siano fin troppo severi, ma il problema è proprio quello, cioè che le canzoni durano da cinque ad otto volte tanto, fino a sfinire. Ci si imbatte poi in ‘Held Like Kites’, ovvero il cliché della ballad prima della chiusura, e la frittata è fatta. Un album troppo ruffiano per l’underground e troppo complesso per il mainstream.
(Francesco Banci)

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