An Harbor ‘May’
Review Overview
8
8AN HARBOR
‘May’-CD
(This Is Core/Believe Distribuzioni)
8/10
La via più semplice sarebbe cadere nel banale: un’artista uscito da X-Factor è carne da macello. La maggior parte delle volte è proprio così, altre fortunatamente no. Perché tra quelle centinaia di persone che decidono di mettersi in gioco cercando il successo facile a volte si nascondono autentici fenomeni che nemmeno una giuria (…) riesce a cogliere. Volete un nome?! Federico Pagani, in arte An Harbor. Documentandomi su di lui mi sono imbattuto sulle sue performance nell’edizione 2014 del talent show, con una giuria che prima lo distrugge e poi lo acclama, mandandolo subito dopo a casa. La più classica delle storie: ti snobbo, ti esalto e infine ti butto nell’indifferenziata. In molti con un simile trattamento si perderebbero, lui fortunatamente no, ne è uscito molto più formato di quanto già fosse prima. Federico ha una sua storia artistica, ha un suo percorso ben chiaro in testa e questo ‘May’ è la risposta che ci si attendeva da lui. Un disco che esce per una label indipendente e che ti getta addosso in maniera impassibile otto fottuti capolavori. Prendete il suo lato rock, la scuola è quella dei grandi d’America, la forma canzone è fluida, senza alti e bassi, senza stordimenti di ogni tipo. Dategli una chitarra acustica e lì avrete il meglio del suo repertorio. Dategli una partner in crime come Giulia/Tight Eye ed ecco sfornato il singolone da rock radio. An Harbor non è banale e per questo non canta in italiano, ha un taglio internazionale che non ha nulla da invidiare a nessuno. ‘May’ è un gran disco, da ascoltare in loop in ogni momento.
(Arturo Lopez)
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