Abstracter ‘Wound Empire’
Review Overview
9
9ABSTRACTER
‘Wound Empire’-12”/Tape
(Shove Records/Sentient Ruin Laboratories)
9/10
I californiani Abstracter (capitanati dal connazionale Mattia Alagna, alla voce) sono una creatura mostruosa, che si nutre delle paure e delle sofferenze dell’intera umanità. Il loro suono è imperioso e apocalittico, capace di farvi sprofondare nei meandri più oscuri e criptici, per poi risollevarvi con atmosfere rarefatte ed eteree. Il suono è complesso, multiforme, in continuo movimento ed espansione. Il tutto risulta basato su geometrie soniche perfette, un enorme puzzle fatto di metal, punk, black, sludge e drone. Questi 4 pezzi sono il frutto di un’amalgama perfetto degli ultimi anni della musica estrema, qui filtrata in maniera oppressiva e soffocante, ma anche capace di darvi la necessaria boccata d’ossigeno prima di farvi sprofondare di nuovo nell’oblio più nero. La voce è una litania straziante e disturbante, capace però di prodursi in armoniose linee vocali celestiali e sussurate. Le chitarre sono profonde e nere come la pece, il riffing è penetrante ma allo stesso tempo regala sprazzi di melodie. La sezione ritmica è imponente, conferendo ai pezzi la marcia in più. Sono un combo terrificante gli Abstracter, sono la trasposizione in musica dei vostri peggiori incubi. C’è qualcosa di angosciante e viscido nella loro musica, un seme malefico che vi si conficcherà in testa, amplificando la vostra concezione di terrore. Gli Abastracter sono lo specchio di ciò che vediamo giorno dopo giorno: la morte.
(Marco Pasini)
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