A Place To Bury Stangers + Patriarchy @ Retronouveau, Messina – recap
Un effluvio di feedback, distorsioni elettriche a più non posso, volumi così assordanti da sembrare in balia delle rapide di un fiume con le onde che ti sommergono e non ti lasciano scampo…
…strobling light diretti e a tratti ossessivi da farti stare col capo chino come in uno stato di sottomissione, sentirsi attraversati da mille scariche elettriche e rendersi conto di essere poco più che una carta da parati. Queste, probabilmente, le sensazioni che ho provato, sotto al palco, ad “ascoltare” il live degli A Place To Bury Strangers, un’esperienza che si misura nella quantità piuttosto che nel singolo momento. Tracciare una rotta è difficile, si è completamente presi e compresi da tutto quello che si sente e si vede, perché anche il palco è un posto martoriato, invaso da cavi, pedali e chitarre, una delle quali segata a metà, l’altra rotta durante un brano con fare clashiano. E un pensiero attraversa la mente: dove ho lasciato i tappi per le orecchie, dove???
Prima degli APBS (provenienti dall’altra parte della costa americana) calcano il palco i californiani con base a Los Angeles: Patriarchy. Materia oscura che si è plasmata e rivelata in uno show mozzafiato dalle ritmiche gommose ma sferraglianti, marziali ma stralunate, poppeggianti ma ruvide, anzi luride! Era difficile togliere gli occhi di dosso da Actually Huizenga e H3X3N per vie delle loro movenze da sexy zombies, i due hanno creato sul palco, nei loro 45 minuti a disposizione, un’interpretazione diretta e sfrontata contro il comune senso di disprezzo verso il patriarcato, recitando, nella loro stranezza occulta, uno sfogo che si è spinto sin dentro l’anima dei presenti.
Serate di questo genere è impossibile che ti lascino indifferenti, anzi, ti segnano a fondo ma, soprattutto, difficile che si possano dimenticare nel tempo. La musica è il tramite di tutto ciò, che sia sotto forma di rumore o di qualsiasi altro aspetto è il connubio che lega quelli sul palco a quelli che stanno sotto. E tutto questo passa attraverso quello sopra descritto.
(Txt & Pics Giuseppe Picciotto x Salad Days Mag – All rights Reserved)
Submit a Comment